‘Dammi i soldi’. Armato di pistola ‘svuota’ il market etnico, preso uno dei rapinatori. Caccia al complice


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Colto in flagranza di reato mentre era intento a svaligiare un minimarket a Lecce, in zona Stadio. È successo tutto nel primo pomeriggio di ieri quando il personale della Sezione Volanti della Questura è stato chiamato a intervenire in interveniva via Marinosci, all’interno di un piccolo supermercato etnico, gestito da alcuni cittadini dello Sri Lanka.
 
I gestori hanno allarmato il 113 per segnalare una rapina appena consumata. Il dipendente del minimarket, in particolare, ha raccontato che mentre si trovava dietro al bancone ha notato entrare di corsa un individuo, con il viso a tratti travisato da un cappuccio nero, parte integrante di un giubbino in pelle dello stesso colore. L’uomo si è avvicinato al registratore di minacciando il dipendente con una pistola, modello semiautomatico di piccole dimensioni, puntandola alla tempia.
 
Il malvivente, quindi, ha arraffato quanto poteva e si è dato alla fuga. Raggiunto dai poliziotti, il gestore dell’esercizio commerciale ha fornito la descrizione del rapinatore. Dopo i primi accertamenti sul posto, così, gli agenti delle Forze dell’Ordine hanno diramato l’identikit del malfattore. Allo stesso tempo, constatato che il minimarket era sprovvisto di sistema di videosorveglianza, i poliziotti hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere installate da una Farmacia vicina.
 
Dai video gli agenti sono riusciti a identificare l’uomo, notato nei paraggi prima di entrare in azione. È stata notata anche l’automobile del rapinatore, una Renault Twingo di colore azzurro, ma con la targa resa illeggibile. Il personale, quindi, mettendo insieme tutte le informazioni ottenute, si sono messi alal ricerca di Francesco Di Tondo, 48enne, già noto agli archivi delle Forze dell’Ordine per precedenti reati contro il patrimonio.
 
Dopo alcune ore, l’uomo è stato rintracciato nella sua abitazione: a seguito della perquisizione domiciliare, gli agenti hanno ritrovato gli indumenti utilizzati durante la rapina, la pistola, una “soft air”,  e parte del bottino, di circa 100 euro. Per tutti questi motivi, il 48enne leccese è stato relegato agli arresti domiciliari con l’accusa di rapina aggravata.
 
“Fondamentale è stata la conoscenza del territorio da parte degli agenti – hanno commentato i poliziotti nel corso della conferenza stampa. Questo vuol dire che l’apparato repressivo funziona: magari non sempre al meglio, ma quando c’è collaborazione e sinergia, i risultati poi arrivano. La conoscenza della malavita c’è, altrimenti arresti così tempestivi non ci sarebbero. La cittadinanza può stare tranquilla, ma allo stesso tempo esortiamo sempre alla maggiore collaborazione, segnaldo quanti più casi possibile”.