Estorsione ai danni di un imprenditore, la Guardia di Finanza arresta due persone

Il tutto è partito dalla denuncia della vittima. Il tutto sarebbe stato realizzato da un dipendente, insieme a un amico, entrambi contigui al clan “Coluccia”

Nella mattinata di oggi, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (Gico) di Lecce – comandato dal Tenente Colonnello Giulio Leo – hanno eseguito un provvedimento di misura cautelare, personale e interdittiva (un arresto in carcere, un arresto ai domiciliari e una sospensione dall’esercizio della libera professione), emesso dal gip Antonio Gatto su richiesta della Procura della Repubblica (Direzione Distrettuale Antimafia), nei confronti di tre persone. Si tratta di L.P.. 56enne di Noha (assistito dall’avvocato Luigi Greco); M.B. di Seclì ( difeso dall’avvocato Raffaele Di Staso) ed il commercialista A.R.C., 46enne leccese.

A loro sarebbero contestati a vario titolo i reati di estorsione, tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso e utilizzo indebito di strumenti di pagamento diversi dai contanti, ai danni di alcuni imprenditori salentini.

L’indagine, avviata nel gennaio 2023, ha avuto origine dalla denuncia presentata da un imprenditore, sottoposto a una serie di presunti atti intimidatori e, conseguenti prestazioni patrimoniali che sarebbero state realizzate da un proprio dipendente, coadiuvato da un amico pregiudicato, entrambi contigui al clan “Coluccia”.

In un caso, le condotte sembrerebbero essere state realizzate con la complicità del commercialista che curava le scritture contabili della società della vittima.

Il professionista, infatti, avrebbe avuto il compito di fornire ausilio al dipendente infedele nel convincere la vittima a cedere alle richieste estorsive di quest’ultimo, nel dare avvio a una nuova società costituitasi tra il dipendente e i suoi due figli, oltre che a dare giustificazione nella contabilità a prelievi di denaro, volti a soddisfare di volta in volta le richieste.

Nel corso delle indagini, sarebbero state ricostruite consegne di denaro per circa 18mila euro e utilizzi indebiti con la carta di credito aziendale per ulteriori 7.500 euro ai danni dello stesso imprenditore, operante nel settore nautico, nonché un’ulteriore presunta estorsione ai danni di altro imprenditore salentino, costretto ad una dazione di 3.000 euro, e due tentativi di estorsione in danno di privati con pregressi debiti da onorare.

Tutte le condotte ipotizzate nei confronti delle persone indagate sarebbero state effettuate avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla nota appartenenza e/o vicinanza alla organizzazione “Sacra Corona Unita” ed in particolare, come detto, al “clan Coluccia”.

Le attività investigative molto celeri condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza salentina, volte a ricostruire i fatti oggetto di contestazione, sono state principalmente finalizzate a garantire in ogni momento l’incolumità delle vittime.

Il procedimento penale, naturalmente, verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo qualora intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Nelle prossime ore, gli arrestati, compariranno davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.

 



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