Nervosi durante un controllo, erano “ricercati”. Due latitanti si nascondevano in un B&B prima di partire per l’Albania


Condividi su

Si nascondevano in un Bed&Breakfast nelle campagne di Scorrano in attesa di partire per il Paese delle Aquile grazie ai documenti falsi. Erano pronti a lasciarsi l’Italia alle spalle, e soprattutto l’ordine di custodia cautelare che pesava su di loro, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania. L’accusa? Associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Ma il piano è sfumato e per un 33enne albanese, conosciuto come Juli e il connazionale Endri, 34enne, sono scattate le manette. Per loro si sono aperte le porte del Carcere di Lecce.

A tradirli è stato il nervosismo, un comportamento “irrequieto” mostrato davanti alle divise dei militari del Gico, il gruppo operativo antidroga, che aveva fermato i due per un controllo.

Era il 1 giugno. Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Lecce era impegnato in un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti nel territorio salentino. Un controllo che si è concluso con l’arresto dei due latitanti che erano riusciti a sfuggire alla retata che aveva sgominato un cartello della droga. Cocorito questo il nome dell’Operazione.

Quando gli uomini delle Fiamme Gialle hanno fermato l’auto nel centro di Scorrano, uno dei due albanesi – come detto – aveva un atteggiamento irrequieto. Una agitazione che non poteva che insospettire. Tant’è che i dubbi sollevati dal nervosismo apparentemente ingiustificato, alla fine, sono stati confermati.

Alla richiesta di fornire le proprie generalità, una domanda di routine, i due hanno esibito i passaporti albanesi, ma i finanzieri del G.I.C.O. non si sono fatti ingannare dalla buona fattura dei documenti e hanno deciso di approfondire il controllo. E avevano ragione.

Scattata la perquisizione degli effetti personali e della vettura, per vederci chiaro, sono spuntate fuori altre due carte di identità albanesi con la stessa foto dei fermati, ma con generalità differenti. Non quelle scritte nero su bianco sui passaporti, insomma.

I due, quindi, sono stati accompagnati in caserma, per gli accertamenti del caso. Le impronte digitali hanno fatto il resto, svelando nome, cognome e “curriculum”. La comparazione dei dati biometrici non ha lasciato adito a dubbi, i due erano ricercati per traffico internazionale di stupefacenti nell’ambito dell’operazione «Cocorito» della D.D.A. di Catania, condotta dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza etnea. Ed erano fuggiti dall’isola per sottrarsi alla cattura.

I due fuggitivi avevano trovato riparo in un “B&B” nelle campagne di Scorrano. Un nascondiglio temporaneo, dato che stavano per partire per il Paese delle Aquile utilizzando i documenti falsi di cui erano in possesso. Insomma, erano in procinto di far perdere le loro tracce.

Tratti in arresto, sono stati accompagnato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità giudiziaria.