Rompe una bottiglia di birra e minaccia di morte i poliziotti, poi prende a calci una porta in Questura. Finisce ai domiciliari


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La prima accusa contestata ad un 40enne di Lecce, finito ai domiciliari, è resistenza a Pubblico Ufficiale perché, quando si è trovato faccia a faccia con i poliziotti intervenuti nel parcheggio di via Manzoni dopo aver ricevuto una chiamata, non ha reagito con la “calma” richiesta per evitare guai. Impugnando una birra, l’uomo ha offeso i poliziotti, anche usando espressioni colorite o dialettali.

«Chi cazzo vi ha chiamato, ve ne dovete andare subito, che cazzo volete da me, siete tutti pezzi di merda, se non ve ne andate vi spacco la faccia» avrebbe detto agli agenti che volevano semplicemente farlo ragionare.  Niente, più provavano a parlargli, più la sua rabbia aumentava.

Quando un poliziotto lo ha invitato a fornirgli un documento d’identità, lo ha minacciato con la bottiglia di birra che aveva “infranto” per terra per renderla tagliente, intimandogli che se non se ne fosse andato gli avrebbe tagliato la gola. Quando gli è stato consigliato di stare calmo ha risposto lanciando sputi. Per finire, quando ha cercato di sfuggire al controllo ha spintonato l’agente facendolo sbattere con la spalla destra sul muro del condominio. Insomma, una situazione non facile da gestire.

Nonostante tutto, il 40enne è stato bloccato e accompagnato in Questura con l’auto di servizio, ma per tutto il tragitto, ha continuato a insultare e a minacciare di morte gli uomini della Polizia di Stato. Anche per questo gli è stata contestata anche l’accusa di lesioni personali aggravate.

Ultimo reato danneggiamento aggravato, perché mentre si trovava della camera di sicurezza della Questura di Lecce non solo ha continuato a minacciare di morte e di sparare in testa gli agenti, ma si è sfogato con la porta d’ingresso sferrando una serie di calci .

Difeso dall’avvocato Giovanni Battista Cervo, il 40enne arrestato in flagranza è finito poi ai domiciliari, come disposto dal pm Massimiliano Carducci. Oggi si è tenuto il processo per direttissima e la discussione del giudizio abbreviato è stata fissata per il 21 settembre.