Minacce di morte ad un avvocato per il risarcimento assicurativo? 44enne finisce in manette

L’arrestato risponde dell’accusa di tentata estorsione. I fatti risalgono al 19 luglio scorso. Avrebbe minacciato il legale con una pistola.

Finisce in manette un gallipolino, accusato di aver minacciato con una pistola il suo avvocato, chiedendogli 50mila euro, per un risarcimento assicurativo, ritenuto inadeguato.

D. R., 44enne già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e condotto in carcere, nelle scorse ore, dagli agenti del commissariato di polizia di Gallipoli, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Marcello Rizzo.

L’arrestato risponde dell’accusa di tentata estorsione.

I fatti risalgono al 19 luglio scorso.

Fondamentale, ai fini dell’indagine, la collaborazione dell’avvocato, che ha fornito prove audio e video di tutte le volte in cui l’uomo l’aveva minacciato.

Le scene sono state riprese dalle telecamere dello studio legale.

In base a quanto emerso nel corso delle indagini, il legale sarebbe stato minacciato dopo aver ricevuto il mandato, da parte della compagna del 44enne, per una richiesta risarcitoria. La vicenda riguardava un incidente stradale su un ciclomotore, in cui la donna aveva rimediato delle lesioni.

Secondo il 44enne di Gallipoli, la somma stabilita dall’assicurazione (15mila euro), dopo l’incidente subito dalla compagna, era troppo bassa.

L’avvocato aveva già ottenuto il totale risarcimento per i danni al ciclomotore, di proprietà di D. R., e si stava adoperando per avere un risarcimento per i danni fisici rimediati dalla donna dopo l’incidente.

Ed il 12 luglio, il 44enne ha minacciato il suo avvocato, con una pistola puntata al collo e al basso ventre, con frasi del tipo: “Ci teniamo in contatto Avvocato, o me recuperi almeno 50mila euro o le cacci entro la fine di luglio”. Non solo, poiché avrebbe sbattuto l’arma sulla scrivania, distruggendo un tavolino di cristallo dello studio del legale.

E ancora, il 17 luglio, D. R. avrebbe raggiunto l’avvocato in un locale pubblico, affermando che avrebbe sparato a lui e ai suoi familiari se non avesse ottenuto la somma richiesta.

A quel punto, il legale decise di rinunciare all’incarico.

E in data 19 luglio,  il 44enne si sarebbe nuovamente presentato presso lo studio dell’avvocato, continuando a minacciarlo. In particolare, sventolando una busta di plastica che conteneva una bottiglia di benzina e depositandola sul pianale dello scooter del legale.

Ed avrebbe aggiunto un commento minaccioso: “Questo è un promemoria che ti lascio, te lo lascio pure vicino alle telecamere”.

Non solo, poiché il 44enne avrebbe mostrato una pinza da elettricista ed aggiunto frasi del tipo: “Se per fine mese nu me porti una proposta decente dell’assicurazione tu sei finito, te do fuoco fuori a casa, ti sei messo contro nu bruttu cristianu”.

E come sostiene il gip Rizzo nell’ordinanza: L’uomo voleva costringere l’avvocato “a fargli avere del denaro a cui lui e la sua compagna non avevano diritto, essendo la cifra di 50mila euro esorbitante rispetto a quella che si sarebbe potuta ottenere sulla base della valutazione medico-legale”.

L’uomo, difeso dall’avvocato Umberto Leo, si è poi difeso dall’accusa di tentata estorsione, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, dinanzi al gip Marcello Rizzo.

 

 



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