Un parrucchiere di Cavallino è finito, ieri pomeriggio, nel mirino di due malviventi. Un obiettivo ‘insolito’ che ha fruttato ai rapinatori un bottino di seicento euro: 300 euro prelevati dalla cassa dell’esercizio commerciale, i restanti 300 dalle clienti che, in quel momento, si trovavano all’interno del negozio. Terminato il colpo, i due sono fuggiti via a bordo di uno scooter di colore blu, facendo perdere le loro tracce.
L’anonimato, almeno per uno dei due criminali, è finito poco dopo. A tradirlo la targa del ciclomotore con cui, tra l’altro, aveva effettuato diversi giri di perlustrazione. I sopralluoghi prima della rapina erano stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza che avevano ‘ripreso’ il mezzo a due ruote. Da lì, da quel particolare, sono partite le indagini che hanno condotto gli uomini in divisa a Cosimo Valerio Marcellino, classe 1972, volto già conosciuto alle Forze dell’Ordine. Messo alle strette, l’uomo ha confessato permettendo ai Carabinieri di ritrovare l’arma utilizzata per la rapina, una pistola a gas “softair”. Una volta concluse le formalità di rito, il 47enne di Novoli è finito ai domiciliari.
La visita ‘inaspettata’
Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 17.00 quando due malviventi si sono presentati all’interno di un coiffeur di Cavallino. Le loro intenzioni sono state chiare fin da subito. Indossavano dei caschi per nascondere il volto e proteggerlo da occhi indiscreti, come quelli delle telecamere. Uno dei due, impugnava una pistola con cui si è fatto consegnare il denaro contenuto nella cassa. Sempre utilizzando modi poco gentili, minacciosi quindi, ha racimolato il resto dalle clienti presenti in quel momento. Racimolato il bottino, di 600 euro, si sono dileguati a bordo di un ciclomotore.
Una volta scattato l’allarme sul posto si sono precipitati i Carabinieri della stazione di Cavallino che, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce, hanno avviato le indagini. Prima hanno ascoltato il racconto delle persone presenti, quelle che hanno assistito attonite alla scena. Dopodiché, per ricostruire le fasi della rapina, hanno acquisito le immagini di sistemi di videosorveglianza. La chiave di volta era contenuta nei filmati. Da un’accurata analisi, gli uomini dell’Arma sono riusciti ad individuare la targa dello scooter utilizzato dai malviventi per la fuga. Mezzo con il quale, tra l’altro, avevano effettuato diversi giri di sopralluogo nelle ore precedenti. Gli indizi portavano tutti a Novoli. A quel punto sono scattate le ricerche con il fondamentale supporto dei Carabinieri della locale Stazione. L’orologio segnava le 19.00, quando il 47enne è stato sorpreso alla guida dello scooter blu utilizzato per la fuga.
La confessione
I sospetti sono diventati certezze quando Marcellino, sottoposto a perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso dei caschi utilizzati durante la rapina e dell’abbigliamento indossato nella visita. Inutile negare o sperare di farla franca. Il 47enne, ormai scoperto, ha ammesso le proprie responsabilità. Ha confessato la rapina alla presenza del suo avvocato. Non solo, ha indicato ai militari il luogo dove aveva nascosto l’arma, una pistola a gas “softair”. Era in una zona rurale nella periferia del Comune di Novoli, sotto alcuni rifiuti in plastica abbandonati.
Arrestato per rapina a mano armata, l’uomo, su disposizione del magistrato di turno, la dott.ssa Francesca Miglietta, è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Sono ancora in corso le indagini tese alla ricerca del secondo complice della rapina.