Un pomeriggio apparentemente tranquillo, un comportamento sospetto e l’intuito degli agenti della Squadra Mobile: così è scattato l’arresto in flagranza di reato di un 25enne, sorpreso con circa mezzo chilo di hashish e tutto il necessario per il confezionamento delle dosi, nel corso di un’operazione finalizzata alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti.
I guai per il ragazzo sono cominciati intorno alle 18.00, quando è stato notato poliziotti mentre si trovava all’esterno della sua abitazione nel complesso residenziale “Giardini di Atena”, mentre parlava con uno straniero. Un comportamento apparentemente normale, ma qualcosa – forse l’atteggiamento impacciato mentre teneva in mano un cofanetto da gioielleria, forse l’agitazione, apparentemente inspiegabile – ha insospettito i gli uomini in divisa che, a quel punto, hanno cercato di capire il motivo di quel nervosismo. All’interno della scatola non c’erano anelli o collane, ma due involucri contenenti probabilmente hashish: uno da 4 grammi e l’altro, più consistente, da 43 grammi. Un mezzo panetto.
Dopo la scoperta, la perquisizione è stata estesa anche al domicilio del ragazzo. Ed è proprio lì, su una credenza del soggiorno, che gli agenti hanno trovato un involucro sottovuoto contenente quattro panetti di hashish per un peso lordo complessivo di 410 grammi. In totale, dunque, quasi mezzo chilo di stupefacente.
Ma non solo. All’interno dell’appartamento erano presenti anche una macchina per il sottovuoto, nove buste ancora integre e una bilancia elettronica, tutto il necessario – secondo gli investigatori – per confezionare le dosi.
L’intero materiale è stato sequestrato, mentre il giovane è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, il 25enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Come di consueto, si precisa che il procedimento è ancora in fase preliminare e che, fino a una sentenza definitiva, vale la presunzione di innocenza per la persona coinvolta.