Aspettano i clienti sedute in poltrona o si lamentano della crisi. Viaggio tra le prostitute della statale 7Ter


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È il mestiere più antico del mondo quello della prostituta eppure anche il mercato dell’amore a pagamento sembra risentire della crisi economica.  A raccontarlo sono alcune lucciole che vendono il proprio corpo lungo la statale 7 Ter, quella che da Lecce arriva fino a Taranto.  Le puoi incontrare, tra un cliente e l’altro, comodamente sedute su poltrone come se fossero vicine di casa che prendono il fresco davanti all’uscio. In pochi, però, immaginano che dietro quei volti forse un po’ sfacciati ci sono delle storie tristi e meno tristi, racconti di sogni infranti, di speranze deluse, di inganni.
 
In questo particolare viaggio c’è un 30enne “romano de Roma”, ma innamoratissimo del Salento. Il giovane puntualmente prende il treno per Lecce venerdì e torna nella capitale domenica. Una full immersion nella nostra terra dove testualmente oltre “lu sule, lu mare, lu jentu” può conoscere (in senso biblico) anche il maschio salentino. Ha persino imparato il nostro dialetto.
 
Più in là, in direzione di Novoli, c’è Lena. Così almeno dice di chiamarsi. Come tante sue ‘colleghe’ è arrivata dalla Romania qualche anno fa e ora vive in un paese del Nord Salento insieme ad una cugina che ha intrapreso una strada diversa: fa la badante presso una signora anziana. È Lena che aspetta l'arrivo dei suoi clienti seduta su una comoda e ampia "poltrona" che lei considera un trono.
 
Infine, a pochi passi da Guagnano c’è Lory, una 25enne rumena. Ancor prima di iniziare a parlare la ragazza racconta di ‘soffrire’ la crisi economica «dal famoso "centone" di una volta – dice quasi contrariata – ora la prestazione con un cliente non supera i 25 euro, se tutto va bene. Addirittura un giorno un cliente sprovvisto di denaro mi pagò con la busta della spesa appena fatta per la famiglia».
 
Ci sono tante, tantissime storie dietro le persone che ogni giorno ‘vivacizzano’ la strada statale 7 ter.