Pochi dubbi sulla natura dolosa dell’incendio che, alle prime luci dell’alba, ha distrutto due auto del vicesindaco di Taviano, Francesco Pellegrino, parcheggiate nel giardino della sua abitazione di Torre Suda, marina di Racale, dove l’avvocato si era trasferito insieme alla famiglia per l’estate.
Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 5.00, quando i malviventi sono entrati nel giardino scavalcando il muro di recinzione e, una volta dentro, hanno appiccato il fuoco dopo aver cosparso con il liquido infiammabile una Range Rover Evoque e una Fiat 500L. Nel giro di pochi minuti, le fiamme hanno completamente avvolto le auto, ridotte ad un ammasso di lamiere annerite. È stato il 51enne a lanciare l’allarme, svegliato dal rumore dei vetri che, inevitabilmente, sono andati in frantumi. I Vigili del Fuoco intervenuti sono riusciti a domare il rogo prima che si propagasse, ma i danni – ancora in corso di quantificazione – sono ingenti, ma coperti da assicurazione.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Casarano che hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili. Un compito non facile anche perché non ci sono immagini delle telecamere di videosorveglianza che possano aiutare a stringere il cerchio. Il vicesindaco è stato ascoltato dagli uomini in divisa che vogliono capire chi abbia voluto mandargli un messaggio così esplicito e se il perché debba essere cercato nella sfera politica o professionale.
Sul gesto ‘vile e codardo’ è intervenuto anche il senatore Dario Stefano, Presidente de «La Puglia in Più» che ha commentato l'attentato «un atto intimidatorio che va fermamente condannato e punito con rapidità e durezza».
«Resta da capire – continua Stefàno – se siamo dinanzi all'ennesimo tentativo di destabilizzare, attraverso l'uso della violenza, gli equilibri politico-amministrativi di una comunità, per ostacolare il lavoro quotidiano di amministratori competenti che operano nel segno della trasparenza e della legalità e nel solo interesse del proprio territorio».
L'auspicio per il senatore è che le indagini portino rapidamente all'individuazione degli autori. «Mi auguro che i responsabili di questo gesto ignobile vengano presto rintracciati e assicurati alla giustizia. All'amico Francesco, alla sua famiglia e alla comunità tavianese – conclude Stefàno – va la mia piena solidarietà».