La giornata di ieri ha presentato il suo conto salato ad un quarantenne gallipolino, C. C., volto noto alle Forze dell’Ordine e sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali, che in un colpo solo ha dovuto fare i conti con i propri reati.
Infatti mentre era stato fermato nella Città Bella dagli agenti della Squadra Nautica della Polizia e si trovava nei loro uffici per essere denunciato in stato di libertà per pesca di frodo, essendo stato stato sorpreso a pescare alcuni esemplari di cozza del genere “pinna nobilis” che è notoriamente vietato raccogliere, è stato raggiunto da un’altra ordinanza di custodia cautelare per un episodio risalente al 7 aprile scorso.
In quella data, infatti, l’uomo era stato fermato prima da una volante dei Carabinieri della Stazione di Porto Cesareo e subito dopo dagli agenti della Polizia nei pressi della rotatoria di Viale Grassi che conduce verso la frazione di Villa Convento. Il quarantenne, infatti, con fare minaccioso, tratteneva per un braccio una donna cubana del ’63, qualificatasi poi come sua convivente, che per strada in evidente stato di agitazione, chiedeva aiuto.
Accostatisi a lei, i carabinieri prima e i poliziotti poi, apprendevano che l’uomo aveva cosparso parte della vettura della donna – una Kia Rio – di benzina sulle portiere anteriori e sul cofano motore con l’intento, a quanto pare, di appiccare fuoco alla macchina.
Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine aveva evitato che l’episodio degenerasse, ma al momento della richiesta di esibire i documenti, il 40enne gallipolino, dopo aver affermato di essere solito lavare le autovetture con la benzina, aveva reagito malamente allontanando i carabinieri, salendo sulla Bmw e sparendo.
In realtà poi, ripensandoci, dopo pochi metri, l’uomo era tornato indietro e comprendendo la gravità di quanto commesso aveva esibito i documenti richiesti. I poliziotti, presasi in carico la coppia, avevano portato i due in Questura ma la donna dopo un malore si era rifiutata di sporgere denuncia, in evidente stato di soggezione all’uomo.
Tuttavia il suo comportamento violento nei confronti della donna e degli uomini dell’Arma non gli ha evitato l’ordine di custodia cautelare in carcere, che gli è stato consegnato proprio mentre era stato nuovamente fermato per l’ennesima ‘bravata’.