Badante rumena scoperta mentre maltrattava un’anziana salentina: sarà allontanata dall’Italia


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Riconosciuta colpevole e condannata a dieci mesi di reclusione per reati quali violenza privata, percosse e maltrattamenti contro un’anziana 89enne della quale era la badante. A ciò, si aggiunge pure il un decreto di allontanamento dal territorio dello Stato Italiano, all’uopo emesso dal Prefetto della Provincia di Lecce. Provvedimenti, questi, notificati lo scorso 16 agosto ad una cittadina rumena 51enne da parte del personale della Polizia di Stato del Commissariato di Otranto. La vicenda trae origine agli inizi del 2015: la straniera venne assunta da una famiglia della provincia leccese per accudire una signora a letto da diverse patologie; affetta da Alzheimer e del tutto impossibilitata ad effettuare le più elementari funzioni quotidiane. Poco dopo l’inizio del rapporto lavorativo, però, il mutamento dell’umore dell’assistita ha richiamato l’attenzione dei parenti, poi rivoltisi ai poliziotti idruntini, manifestando il proprio timore che la badante potesse aver assunto atteggiamenti inadeguati, se non addirittura violenti, nei confronti della propria congiunta.

La mancanza di comunicazione verbale da parte dell’anziana signora e la forte preoccupazione dei famigliari indussero dunque gli investigatori all’attivazione di immediate attività d’indagine. Furono, pertanto, installate delle telecamere all’interno dell’abitazione dell’anziana, permettendo quindi di evidenziare, al di là di ogni dubbio, la fondatezza di quei timori: la badante, con minacce e vari altri episodi di violenza fisica, costringeva, di fatto, l’anziana vittima ad omettere di richiedere la sua assistenza, persino per le primarie esigenze fisiologiche, come ricevere da bere o da mangiare secondo le proprie esigenze.

Le indagini, condotte dal P.M. D.ssa Stefania Maria Mininni, si sono concluse in breve ma la 51enne, notando il mutato atteggiamento dei familiari dell’assistita, abbandonò in fretta il territorio Italiano facendo ritorno in Romania.  Nel febbraio del 2016, a carico della rumena, veniva infine emessa la sentenza di condanna alla pena di 10 mesi di reclusione, alla cui esecuzione venne delegato il Commissariato di Otranto che, da quel momento, in sinergia con la Divisione Immigrazione della Questura di Lecce, iniziò a monitorare i suoi spostamenti. Poi, il rientro in Italia, nella provincia di Brindisi, ancora una volta come badante, presso una famiglia di Erchie, dove, sino all’altroieri, assisteva un anziano.

Nel frattempo, la Divisione Immigrazione aveva portato all’attenzione del Prefetto della Provincia di Lecce le risultanze investigative e la sentenza di condanna e, attesa l’accertata responsabilità della cittadina rumena per le gravissime attività delittuose. Dopodiché, ritenuto che se nuovamente impegnata in attività lavorativa di assistenza a persone anziane la donna potrebbe costituire serio pericolo per l’incolumità delle persone a lei affidate, è giunto subito il decreto di allontanamento dal territorio dello Stato Italiano.

Non potrà fare rientro nel territorio Italiano prima che siano trascorsi 5 anni dal suo effettivo allontanamento; l’eventuale violazione del Provvedimento della Prefettura ne determinerebbe la reclusione.