“Mio figlio rifiutato a scuola perché diabetico “, scoppia il caso dopo la denuncia di una mamma tunisina


Condividi su

Aveva cominciato regolarmente la scuola a settembre, ma il 9 aprile, dopo aver accusato i primi sintomi, ad un bambino che frequenta la terza elementare è stato diagnosticato il diabete di tipo uno. Il piccolo, figlio di una coppia straniera, è stato ricoverato all’Ospedale di Casarano, ma al suo rientro a scuola, il 23 aprile, è stato rifiutato per la sua “malattia”. Questo ha raccontato la mamma quando ha bussato alla porta dei Carabinieri per denunciare l’accaduto.

Il bimbo di appena nove anni sarebbe stato rimandato a casa perché gli insegnanti non erano in grado di gestire la situazione, in caso di crisi. Lo stesso epilogo si sarebbe verificato qualche giorno dopo, quando la signora è tornata nell’istituto stringendo tra le mani, questa volta, un certificato medico su cui era scritto che il piccolo poteva fare la terapia insulinica da solo, alla presenza di un adulto. Ha un apparecchio sottocutaneo, non ha bisogno di fare prelievi di sangue e monitora l’andamento della glicemia tramite un i-pod: quando i valori non sono nella norma, può assumere un succo di frutta, sotto controllo di un “grande”.

Il bambino è stato ammesso martedì 8 maggio, a condizione che la madre lo assista durante l’intero orario scolastico.

“Quando i suoi compagni di classe lo hanno visto, lo hanno abbracciato – ha raccontato la donna, difesa dall’avvocato Roberto Stanislao – ma lui continua a chiedermi perché lo abbiano cacciato. Lo hanno fatto sentire strano, malato e diverso dagli altri bambini e questo, da mamma, fa male».

“Non eravamo preparati”

«La signora ha trovato sempre nella nostra scuola le porte aperte e nella mia persona accoglienza e assistenza. Dopo una lunga assenza, si è presentata con il bambino senza prima avvisarci della nuova situazione, pretendendo che fosse la scuola ad assicurare la necessaria assistenza, ma noi non eravamo preparati» ha spiegato la dirigente scolastica dell’Istituto di Galatina che, almeno fino a quando non sarà trovata una soluzione definitiva, ha autorizzato la presenza della mamma in classe per tutta la durata delle lezioni. Sarà lei ad occuparsi del figlio.