Tutto è cominciato quando gli agenti della Squadra Mobile di Lecce e del Corpo della Polizia penitenziaria hanno notato due ‘sconosciuti’ aggirarsi con fare sospetto intorno al Carcere. Si comportavano, in poche parole, come se volessero monitorare attentamente la struttura detentiva. Un atteggiamento che ha spinto gli uomini delle Forze dell’Ordine a far scattare dei servizi di osservazione e controllo, per confermare o fugare i dubbi che si sono rivelati fondati quando è stato intercettato un drone, in volo nei pressi del carcere, che tentava di avvicinarsi all’area dove erano ristretti i detenuti.
La reazione immediata degli uomini della Polizia Penitenziaria, grazie all’utilizzo di particolari sistemi di sorveglianza, ha permesso di bloccare il veicolo che veniva agganciato e fatto atterrare. Il controllo ha permesso di confermare che trasportava ben otto microtelefoni cellulari e sostanza stupefacente, hashish per la precisione, del peso di circa 170 grammi.
Ma non è stato solo il drone ad essere bloccato. Gli uomini della Squadra Mobile, conoscendo a menadito il territorio, sono giunti tempestivamente sul luogo da dove il veicolo era partito, bloccando due uomini che hanno tentato, invano, di nascondersi. Uno in particolare ha cercato di scappare, ma è tato fermato dai poliziotti. Come se non bastasse, avevano ancora in mano il telecomando.
I due sono stati condotti in Questura. Al termine delle formalità di rito, sono stati condotti presso la locale Casa circondariale a diposizione dell’Autorità Giudiziaria innanzi alla quale si terrà il giudizio di convalida ed il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza dovrà essere accertata in sede processuale, nel contradditorio delle parti.