Buste con denaro in cambio del disbrigo di pratiche. Dirigente della Conservatoria sospeso dal servizio


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Avrebbe indotto per anni i Segretari Generali di molti Comuni della provincia di Lecce a richiedere consulenze ipotecarie a una specifica società, facente capo alla sua compagna, per la predisposizione di pratiche da presentare in Conservatoria, assicurando prezzi inferiori rispetto agli importi praticati da altre agenzie e un iter di definizione privo di impedimenti di sorta.
   
Per questi motivi la Polizia di Stato ha applicato un’ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della funzione pubblica, fino ad oggi esercitata, nei confronti di un 62enne leccese, Dirigente della Conservatoria dei Registri Immobiliari di Lecce. Il provvedimento cautelare, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, Antonia Martalò  è scaturito a seguito delle indagini condotte dalla Digos
          
L’attività ha consentito agli interessati di evitare dispendiose perdite di tempo e di denaro, rivolgendosi al Conservatore e corrispondendo allo stesso i compensi dovuti per la consulenza fornita formalmente dalla società in questione.
   
“Le indagini sono partite dalla denuncia di una signora che, al momento in cui ha fatto richiesta per il disbrigo di una pratica, le è stato chiesto di fornire tutta la documentazione richiesta accompagnata dalla somma di 350 euro, richiesta di denaro che ha destato nella donna una certa perplessità”, ha affermato il Dirigente della Digos leccese, Raffaele Attanasi.
          
Nello specifico l’indagato si è avvalso della propria convivente, titolare della agenzia di consulenza ipotecaria, di fatto gestita da lui stesso che, pienamente consapevole del ruolo rivestito, delle difficoltà dei Segretari Comunali nel redigere particolari atti di pertinenza ipotecaria e della sua posizione preminente ed esclusiva nell’ambito della stessa, aveva organizzato un collaudato sistema che permetteva di introitare notevoli somme di denaro all’agenzia e, contestualmente, di non apparire in prima persona.
  
“L'indagato – prosegue Attanasi – aveva messo su una macchina finalizzata a lucrare. Chi aveva necessità di ricorrere a servizi presso la Conservatoria aveva contatti con lui che prospettava la difficoltà della pratica e proponeva la risoluzione in tempi celeri”.
   
A seconda della pratica da trattare il Conservatore forniva, telefonicamente, le indicazioni ai propri interlocutori di turno, perlopiù Segretari Generali Comunali, invitandoli a fargli pervenire il carteggio corredato da buste da lettera contenenti le somme di denaro occorrenti per le “spese vive” e per il compenso dovuto all’agenzia, variabile a seconda del tipo di consulenza.
  
Talvolta, il carteggio e le buste venivano consegnate dai Segretari Comunali o da loro messi direttamente in Conservatoria, all’interno della stanza in uso al Direttore e senza la presenza di terze persone; in altre occasioni l’uomo, per anticipare i tempi, trasmetteva e riceveva la documentazione tramite la casella di posta elettronica della società. 
  
“Le sedi in cui si svolgeva tutto erano fondamentalmente tre: il proprio ufficio; un circolo di fronte alla sede della Conservatoria dove venivano lasciate le buste e, infine, l’agenzia di disbrigo pratiche in Via Pacuvio”
         
Il tutto è stato riscontrato anche a seguito di una perquisizione domiciliare effettuata presso l’ufficio e l’abitazione dove, nella circostanza, tra la varia documentazione, sono state rinvenute numerose buste contenenti somme in denaro per un totale complessivo di 18.731 euro.
   
“Una volta giunta la denuncia e partite le indagini ci siamo avvalsi anche di una serie di captazioni telefoniche e video che hanno permesso di prospettare un quadro dettagliato, particolareggiato ed esaustivo. A seguito delle perquisizioni, inoltre, è stato ritrovato una sorta di registro delle pratiche e numerose buste con all’interno, oltre alla documentazione per il disbrigo del provvedimento, la somma totale di oltre 18mila euro. Abbiamo riscontrato che al dirigente si sono rivolti 11 segretari comunali e 6 funzionari di uffici tecnici.
  
Da un punto di vista giuridico questo reato costituisce una sorta di innovazione, in quanto, al singolo soggetto viene lasciata la scelta di valutare bene la situazione ma, al tempo stesso, sostanzialmente, viene limitato in questa libertà. Una volta data l’informazione che si sarebbe svolta una perquisizione presso l’ufficio, il dirigente è stato trasferito ad altra sede e altro incarico”.

“I cittadini possono e debbono rivolgersi con fiducia alla Polizia di Stato per segnalare qualsiasi sopruso nei loro confronti o violazione dei diritti, specie se provengono da addetti ad Uffici della Pubblica Amministrazione che ha l’obbligo di operare con trasparenza ed imparzialità ed essere sempre al servizio degli utenti – ha dichiarato il Questore di Lecce, Pierluigi D’AngeloCiò ha fatto una cittadina che, con grande senso civico e determinazione, non ha inteso sottostare ad una richiesta di denaro per ottenere un atto che era suo diritto avere, consentendoci di individuare decine di casi analoghi e portare alla luce un vasto sistema concussivo”.