Per alcuni è uno sport, per altri una vera e propria filosofia di vita. Il parkour – l’arte di spostarsi tra i vicoli e le piazze di una città superando gli ostacoli con ‘velocità’ e destrezza – si è concluso con una corsa a sirene spiegate in ospedale per un16enne. Il ragazzo, caduto da un’altezza di dieci metri, lotta ora tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione del “Vito Fazzi” di Lecce.
Difficile stabilire cosa abbia causato l’incidente, visti i rischi previsti da questa disciplina metropolitana nata in Francia negli anni ’80 che prevede la possibilità di correre, saltare e muoversi su tetti e muri, anche di una certa altezza.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, il 16enne L.C. (queste le sue iniziali) residente a Nardò, stava facendo parkour a Santa Maria al Bagno, nella zona delle Quattro Colonne. Si trovava su un edificio e, forse, stava tentando di saltare su un altro quando è caduto. Un volo terribile da più di 10 metri.
Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 19.00, quando è scattato l’allarme. Sul posto si è precipitata un’ambulanza del 118 che, capita la gravità della situazione, ha accompagnato il ragazzo all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è arrivato in codice rosso. Ora si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione. I medici non si sbilanciano, ma le sue condizioni sarebbero gravi, gravissime. Numerose le fratture rimediate nell’impatto con il terreno come la rottura della milza e tanti i traumi come una lacerazione renale. Il suo quadro clinico è complesso, ma il ragazzo lotta.
Sul posto, oltre ai sanitari sono intervenuti anche gli agenti del commissariato di polizia di Nardò che stanno provando ad inquadrare l’episodio, anche ascoltando gli amici presenti sul luogo dell’incidente.