Carcere di Lecce, una detenuta appicca il fuoco nella sua cella. Quattro agenti intossicate


Condividi su

Shock nel corso della serata di ieri all’interno del carcere “Borgo San Nicola” di Lecce: una detenuta della sezione femminile, infatti, ha di colpo dato fuoco alla sua cella, ed è stato subito panico.

Immediato è scattato l’intervento da parte degli agenti della Polizia Penitenziaria che, in condizioni precarie, hanno dovuto il fumo e le fiamme per scongiurare il peggio all’autrice dell’episodio e a tutte le detenute della struttura.

Una volta domate le fiamme, però, per quattro agenti intervenute si è reso necessario il ricovero in ospedale per intossicazione.

La reazione dell’OSAPP

“Un episodio gravissimo – dichiara Pasquale Montesano, Segretario Generale Aggiunto dell’OSAPP – ed ora più che mai è giusto rendere note all’opinione pubblica, e non solo, le reali condizioni lavorative in cui versano gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria a fronte di un sovraffollamento delle infrastrutture penitenziarie che, solo numericamente attenuato rispetto ai decorsi annui, è comunque di ardua sopportazione in ragione delle gravissime carenze e responsabilità attribuibili all’attuale Ministro della Giustizia e vertici dell’Amministrazione Penitenziaria – che torna a ribadire Montesano – farebbero cosa buona e giusta se si dimettessero”.

“I fatti di Foggia (venerdì scorso un agente è stato ferito da un detenuto, ndr) e  quello di Lecce  devono rappresentare  un punto fermo per scelte e condizioni di vivibilità  nelle strutture e del sistema penitenziario fallimentare che va ad inficiare la sicurezza pubblica  e del cittadino. In tale prospettiva, stante anche l’assoluto stallo dal punto di vista politico e soprattutto amministrativo, nelle scelte essenziali e per la stessa sopravvivenza istituzionale del Corpo e dell’intera Istituzione, l’OSAPP ha inviato esposto alla CEDU”, conclude Montesano.