Case coloniche adibite a ville lussuose


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I militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Otranto, della Tenenza di Maglie e della Brigata di Porto Cesareo, dopo una serie di controlli specifici, hanno accertato che una serie di costruzioni sono state realizzate  in difformità o addirittura in assenza del progetto e del conseguente permesso di costruzione. Hanno pertanto sottoposto a sequestro tre immobili e quattro piscine con annesse pertinenze e locali tecnici, per una superficie complessiva di oltre mille metri quadrati. Sono stati denunciati sei liberi professionisti che rischiano una condanna penale fino a due anni di carcere e una sanzione di cinquantuno mila euro.

L’attività partita dai militari ha visto una pronta collaborazione delle amministrazioni comunali poichè è stato riscontrato come il problema dell’abusivismo edilizio riguardi tutto il Salento. In definitiva, è chiaro come le case coloniche siano diventate un escamotage da parte di un’ altissima percentuale di cittadini per costruirsi lussuosissime ville nelle zone delle marine, su terreni agricoli che non possono avere autorizzazioni o licenze per costruire immobili di lusso. Importante ora sarà controllare l’iter che si è seguito per arrivare a costruire le ville, quali siano stati gli autori dei lavori di costruzione e anche di progettazione.
Tutto questo perché attraverso il fenomeno dell’abusivismo, si arriva a scoprire  e far emergere anche il mondo sommerso del lavoro nero. Interessante, nello specifico, il sequestro di uno dei tre immobili, a Botrugno, che con una superficie di 700 mq, con molte probabilità stava per divenire una struttura ricettiva a tutti gli effetti, dal momento che nella villa sono state trovate varie camere da letto tutte con il bagno in camera. E adesso si attende che la magistratura porti a termine l’iter per la confisca o per la demolizione.