Pare non voglia conoscere epilogo la vicenda giudiziaria del filobus che a Lecce, nonostante prove e rassicurazioni, ancora non circola sulle vie cittadine. L’inchiesta sui depositi effettuati da Massimo Buonerba in alcune banche svizzere, in queste ore ha conosciuto nuovi sviluppi. Oggi interrogatorio per Giordano Franceschini, ingegnere di 45 anni, originario di Padova, docente presso l'Università di Perugia, arrestato ieri in via cautelare a causa di pesanti indizi che lascerebbero pensare ad un suo coinvolgimento nelle vicende. Pare che Franceschini abbia già subito il sequestro di alcuni documenti riguardo ad alcune consulenze prestate come professionista nell’ambito dell’appalto.
Franceschini è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip, Antonia Martalò, con l'ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni del Comune di Lecce. L’ingegnere al momento risulta essere presso la struttura penitenziaria di Borgo San Nicola su disposizione del procuratore capo di Lecce, Cataldo Motta. L’arresto è stato motivato, oltre che dai gravi indizi a suo carico, anche dall’ipotesi di reiterazione del reato, essendo Franceschini consulente in altri mega appalti. Intanto il conto bimilionario d’oltralpe, riconducibile a Buonerba, è stato posto sotto sequestro, mentre il nucleo di Polizia tributaria delle Fiamme Gialle leccesi continua a condurre le indagini su territorio salentino, avviate proprio a seguito di una segnalazione della Magistratura svizzera che ha gettato ombre sulla legittimità del denaro. Secondo le prime ipotesi investigative, infatti, pare che i due milioni di euro presenti in Svizzera deriverebbero proprio dai lavori per il filobus.
Si allarga, quindi, l’inchiesta che vede Massimo Buonerba l'ex consulente legale di Adriana Poli Bortone, direttamente coinvolto nella vicenda. Accanto a lui rimangono indagati il figlio Roberto; l’ imprenditore bolognese Giorgio Zoboli, l’ex funzionario di una banca di Lugano, Angelo Ferrari, e due suoi parenti, oltre ad altre 4 persone. I reati ipotizzati sono gravi: si parla di riciclaggio e favoreggiamento.
Al momento Massimo Buonerba si è avvalso della facoltà di non rispondere. Vedremo quello che accadrà domani, quando l’avvocato dovrà presentarsi per l’interrogatorio di fronte al Gip Martalà, alla presenza del pubblico ministero svizzero Pierluigi Pasi, secondo la rogatoria internazionale disposta dai togati elvetici.