Caso Marè². Il M5S partirà per l’India «è¨ una questione di giustizia e di orgoglio nazionale»


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Sono passati quasi due anni da quel 15 febbraio 2012, quando nell’incidente tra la Enrica Lexie ed il St. Anthony morirono due pescatori indiani e per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre torna a pesare come un macigno l’ombra della pena di morte. Il M5S non ci sta e sul blog di Beppe Grillo annuncia: «andremo a New Delhi per fare chiarezza»

«Adesso basta! Sono passati 21 mesi e per i due marò italiani detenuti-sequestrati in India nulla è cambiato. Dopo mille promesse, tutte disattese, M5S andrà direttamente in India a conoscere i fatti, così come per il caso Shalabayeva». L’annuncio arriva direttamente dai deputati del Movimento 5 Stelle, membri della commissione Affari Esteri, in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo dal titolo «Il M5S va in India dai marò». «Il nostro viaggio in Kazakistan – sottolineano i grillini – è stato fondamentale, tanto che Alma è venuta a ringraziarci personalmente una volta rientrata in Italia. Il governo invece ancora tentenna sui due marò, il M5S lo sfida e prepara la partenza per Nuova Delhi prevista per il 20 gennaio». Sopra il post appare un video con Alessandro Di Battista, Daniele Del Grosso e Carlo Sibilia, i tre incaricati, molto probabilmente, di fare le valigie.
L'iniziativa ha raccolto il consenso di Flavio Bratore che, su Twitter, ha scritto: "Il M5S in India. Bravi, finalmente qualcuno se ne occupa!". 

Sui due fucilieri del Battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso, per errore, due pescatori scambiandoli per pirati, durante un pattugliamento a largo delle coste indiane del Kerala, incombe nuovamente il rischio della pena di morte. Non si tratta più solo di semplici “indiscrezioni” riportate dalla stampa locale, come l’Hindustan Times che in più occasioni è ritornato sulla vicenda, ma di voci che più passa il tempo più hanno un qualche fondamento. 

E mentre c’è chi, come Fratelli d'Italia, si mobilita con una manifestazione davanti a Montecitorio per chiedere l'immediato rilascio dei due Marò proponendo addirittura di candidarli alle prossime europee, e chi, come il Pd si dichiara solidale con i nostri militari, esprimendo  fiducia nell’operato del governo  ad occuparsi della loro sorte c’è la macchina diplomatica italiana con l’inviato del governo Staffan de Mistura che parla di «una iniziativa molto forte per uscire dall’impasse». Un’iniziativa con «valenza giuridica e politica», ha precisato De Mistura senza scendere nei particolari. «Posso dire però – ha aggiunto – che essa riguarda sia il ritardo inaudito che le indagini ed il processo hanno accumulato sia l’inaccettabile e possibile utilizzazione del Sua Act (la legge indiana per la repressione della pirateria) che automaticamente implica l’utilizzazione della pena di morte».

Intanto, secondo il quotidiano il Tempo, i giudici avrebbero già deciso. Come si legge nell'articolo dal titolo I nostri Marò sono già condannati "Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rischiano una condanna pesante. Anzi, fonti indiane confermerebbero che per i due fucilieri di marina la condanna è certa. I giudici indiani si starebbero domandando come far scontare la pena, piuttosto che interrogarsi sull’innocenza dei due".
Secondo quanto riportato ancora "proprio fonti indiane indicano che localmente si è certi di una condanna, che potrebbe essere anche a 6 o 7 anni. Anzi, la magistratura locale sta anche pensando ad un accordo per permettere ai marò di scontare una parte della pena in Italia".