‘Troppe ombre sulla morte di Antonio Fiordiso’. Torna di attualità la vicenda del trentunenne di San Cesario detenuto nel Carcere di Taranto dopo essere stato prima a Lecce poi a Taranto e dunque ad Asti, e deceduto l’8 dicembre dello scorso anno presso il Reparto di rianimazione dell’Ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto.
Qualcosa secondo qualcuno ancora non quadra sul decesso del salentino che nel lontano dicembre 2011 rapinò una farmacia di Galugnano insieme a un complice, all’epoca dei fatti appena ventenne.
Per queste ragioni Salvatore Capone ed Elisa Mariano, deputati pugliesi Partito Democratico e componenti della Commissione Affari sociali della Camera, hanno annunciato di volere procedere ad una interrogazione ai Ministri della Giustizia Andrea Orlando e della Salute e Beatrice Lorenzin affinché si possa far luce sulle condizioni dell’uomo non solo durante il suo ricovera nell’Ospedale di Taranto, ma anche e nei mesi che hanno preceduto il suo arrivo nel nosocomio del capoluogo jonico.
‘A quanto emerge dalle ricostruzioni di stampa – affermano Capone ed Elisa Mariano – questa vicenda presenterebbe più di qualche interrogativo particolarmente tragico. Leggiamo di una situazione fisica al limite e di cartelle cliniche che parlerebbero di crollo epatico, setticemia, disidratazione, blocco renale, shock settico in paziente psicotico, tetra paresi spastica. La famiglia parla di mancato avvertimento sui trasferimenti di Antonio Fiordiso e sul suo reale stato di salute. Sapere la verità – concludono i due democratici – è un diritto dei familiari e di tutti noi. In carcere non si può e non si deve morire’.