“Approfitta” del suo ruolo nella Conservatoria per chiedere denaro, chiuse le indagini sul Dirigente


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Induzione indebita a dare o promettere utilità, reato introdotto nel Codice Penale nel 2015, tentata induzione indebita e abuso di ufficio. Sono questi le accuse contestate al numero uno della Conservatoria dei registri immobiliari di Lecce, Giovanni Scrimieri, 64enne di Cutrofiano. Accuse scritte, nero su bianco, nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, firmato dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani. L’indagato, assistito dagli avvocati Cristiano Solinas e Domenico Ettore Bruno, avrà ora venti giorni di tempo per produrre documenti, presentare memorie, per chiedere al Pubblico Ministero di approfondire alcuni aspetti dell’indagine o di essere interrogato. Di presentarsi, insomma, per rendere le sue dichiarazioni.

La tentata induzione indebita è per un fatto avvenuto a Lecce, il 22 ottobre 2015. Secondo l’accusa, Scrimieri – abusando della sua qualità e dei suoi poteri di Dirigente della Conservatoria – avrebbe ‘chiesto’ 350 euro ad una donna di Trepuzzi che si era rivolta all’Ufficio per registrare un atto di asservimento di alcuni terreni di proprietà sua e del coniuge. La malcapitata non ha assecondato quella ‘insolita’ richiesta e si è rivolta all’Autorità Giudiziaria competente per denunciare l’accaduto.

L’accusa di induzione indebita è legata al suo presunto disegno criminoso. In poche parole, il 64enne avrebbe, in più occasioni, abusato dei suoi poteri e del suo ruolo per “agevolare” lo studio di consulenza ipotecaria e catastale della compagna che, secondo l’accusa, era utilizzata come mera copertura formale per l’attività di consulenza privata svolta “illegittimamente” da Scrimieri. Tanti i comuni della provincia di Lecce che si sono rivolti al lui per ottenere velocemente la trascrizione degli atti presso la Conservatoria, facendosi dare/promettere compensi in denaro per servizi apparentemente resi dalla società, ma effettivamente prestati dall’uomo per ottenere più rapidamente e senza ostacoli la trascrizione degli atti pubblici da loro rogati o delle scritture private autenticate che venivano a lui presentate per la trascrizione e la registrazione. Fatti commessi fino a Giugno 2016.

Dal “conflitto di interesse” tra la società della compagna e il suo ruolo di dirigente della Conservatoria, anche il reato di abuso d’ufficio.

Chiesta l’archiviazione, invece, per i segretari comunali finiti nell’inchiesta.