Coinvolto nel tentato omicidio Caracciolo, finisce in carcere per detenzione abusiva di armi


Condividi su

Era già noto alle Forze di Polizia per le vicende del tentato omicidio di Marco Caracciolo, raggiunto da colpi di pistola davanti a un bar avvenuto il 28.10.2012.
Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallipoli hanno oggi tratto in arresto, in flagranza di reato, Antimo Marzano, 30enne di Galatone, rispettivamente fratello e figlio di Giuseppe Marzano e Mattia Marzano, attualmente in carcere per il tentato omicidio dell’ottobre 2012. Anche Antimo Marzano, per quei fatti di sangue, era sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Questa mattina i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Gallipoli si erano recati da Marzano per un controllo di routine. Aperta la porta lo hanno visto particolarmente nervoso e, pertanto, hanno deciso di procedere ad una perquisizione del domicilio. Richiesto l’ausilio delle Unità cinofile della Compagnia della Guardia di Finanza di Lecce, la perquisizione domiciliare non ha portato alla luce alcunché di illecito se non fosse stata la strana circostanza che, all’interno del garage dell’abitazione, il cane-finanziere “Olivia” ha iniziato a sentire qualcosa segnalandolo insistentemente. L’animale non riusciva però ad indicare un punto preciso.

In quel momento, consci del fatto che in quel locale ci doveva essere qualcosa di illecito, i militari dell’Aliquota Operativa si sono resi conto della presenza, sul pavimento, di una zona con una cementificazione diversa da quella del resto del locale, palesemente avvenuta in un momento recentissimo. La diversità del cemento ha portato gli inquirenti a pensare che sotto si trovasse qualcosa. Autorizzati dal magistrato a rimuovere quel massetto di cemento, grande è stata la sorpresa dei militari quando hanno rinvenuto, sotto alla colata di cemento, una nicchia ricoperta di legno con all’interno un vero e proprio arsenale. Nella fattispecie sono stati rinvenuti due fucili a canne e calcio mozzato chiusi dentro buste di cellophane e un borsello con due pistole. Uno dei fucili ed una delle pistole sono risultate essere con matricola abrasa, mentre l’altra pistola è risultata essere tipo “soft air” e quindi di libera vendita, seppur privata del necessario tappo rosso. Assieme alle armi numerose munizioni sia per la pistola (70 munizioni cal. 7,65) che per i due fucili (40 cartucce cal. 12 di varie tipologie).

A questo punto Antimo Marzano è stato tratto in arresto per il reato di detenzione abusiva di armi comuni da sparo e relativo munizionamento e detenzione di arma clandestina. Le due conviventi dell’uomo, la moglie 29enne e la suocera 60enne, sono invece state denunciate in stato di libertà con la stessa accusa. Su disposizione del P.M. di turno, Dott. Massimiliano Carducci, Marzano è stato condotto in carcere.