Una lite per futili motivi che riguardava il bestiame. Poi il colpo di pistola sparato per aria, con ogni probabilità in segno di minaccia. Diciamo, forse, anche per intimorirlo. O almeno, questo è quanto sostengono i Carabinieri al termine di un'attività d'indagine – svolta dai militari della locale Stazione di Squinzano unitamente al Nucleo Operativo della Compagnia di Campi Salentina – partita dalle denuncia, sporta lo scorso 27 Gennaio, ad opera della presunta vittima. I protagonisti della vicenda sono due fratelli. Ma andiamo con ordine, raccontando i fatti in ordine cronologico.
Nel primo pomeriggio di oggi 29 gennaio 2016, gli uomini dell'Arma hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce nei confronti di Roberto Napoletano, 30enne di Squinzano, pluripregiudicato e detenuto agli arresti domiciliari con l'accusa di minaccia aggravata dall'uso delle armi. Come anticipato in apertura d'articolo, il provvedimento scaturisce dall’attività di indagine svolta in seguito alla denuncia del 27 gennaio ad opera dal fratello Angelo, anch'egli agli arresti domiciliari.
Secondo quanto dichiarato dal predetto, infatti, dopo una lite per motivazioni, appunto, futili, il fratello Roberto avrebbe esploso un colpo di pistola in aria con l'intento di minacciarlo. Certo, sarà la Magistratura, più avanti, a stabilire nei dettagli ogni singola veridicità del caso in analisi. Da quanto emerso, già in passato pare che ci fossero state altre simili minacce.
Tra cui quella del 14 dicembre, giorno in cui Roberto sparò – sempre in base a quanto comunicatoci dai Carabinieri – colpi di fucile contro la casa di Angelo. Il GIP ha pertanto deciso di ripristinare la misura cautelare del carcere per Napoletano.