Comune di Parabita sciolto per mafia: Consiglio di Stato conferma il commissariamento

Le motivazioni della sentenza verranno rese note nei prossimi giorni. Intanto, vi sarà il prolungamento del commissariamento fino alla prossima primavera, quando si terranno nuove elezioni.

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Nuova doccia fredda per il Comune di Parabita. Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del Ministero dell’Interno.

Dunque, vi sarà il prolungamento del commissariamento con i viceprefetti Andrea Cantadori, Gerardo Quaranta e Sebastiano Giangrande che rimarranno fino alla prossima primavera, quando si terranno nuove elezioni.

Gli Avvocati Pietro Quinto e Luciano Ancora, che hanno difeso l’Amministrazione Cacciapaglia, hanno dichiarato che una volta conosciute le motivazioni della sentenza d’appello e, in particolare, il profilo riguardante la tardività del ricorso d’appello notificato dall’Avvocatura Generale il 30.05.2018, assumeranno tutte le opportune iniziative che l’ordinamento consente a tutela degli interessi degli Amministratori di Parabita.
Sin d’ora, peraltro, verrà proposto il ricorso avverso il provvedimento di proroga della gestione commissariale che ha impedito lo svolgimento delle elezioni amministrative già indette per il 31.10.2018 per il rinnovo del Consiglio Comunale di Parabita. Ciò perché – sostengono gli Avvocati Quinto e Ancora – la proroga è avvenuta al di fuori dei termini consentiti dall’art. 143 TUEL e in assoluta carenza degli “eccezionali motivi” che giustificano la proroga della gestione straordinaria dell’Ente Locale.
Questo al fine di poter dare, al più presto, la parola ai cittadini del Comune di Parabita che rimangono i veri protagonisti e giudici della comunità civica per la loro capacità di auto amministrarsi.

Le tappe della vicenda

Nei mesi scorsi, la Terza Sezione del Consiglio di Stato aveva accolto l’istanza di sospensiva presente nel ricorso d’appello proposto dall’Avvocatura Generale dello Stato proprio contro quella sentenza del TAR Lazio che aveva fatto ritornare in sella gli amministratori disarcionati dal gravissimo provvedimento di scioglimento dell’assise consiliare.

In precdenza, nel febbraio del 2017, l’allora Ministro dell’Interno Marco Minniti firmò il decreto di scioglimento del Consiglio Comunale di Parabita, a seguito degli elementi emersi dall’inchiesta giudiziaria denominata “Coltura”. Troppo forte il sospetto del legame tra la criminalità locale e la politica cittadina dopo l’arresto del vice-sindaco Giuseppe Provenzano con l’accusa pesante di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il Tar del Lazio nel marzo del 2018, aveva rigettato quel provvedimento e reintegrato la piena legittimità e funzionalità dell’assise consiliare. Il primo cittadino Alfredo Cacciapaglia era tornato in sella ribadendo l’onorabilità del suo percorso politico.



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