Morì cadendo dalla benna di una pala meccanica, manovrata da un collega di lavoro.
Al termine del processo, il giudice monocratico Maddalena Torelli ha condannato l’operaio A. M., 57enne di Supersano a 1 anno e 4 mesi (pena sospesa e non menzione) e accordando le attenuanti generiche. Era assistito dall’avvocato Bruno Maviglia.
Il Tribunale ha invece assolto “per non aver commesso il fatto”, G. D. L., 65enne, datore di lavoro di Rocco Pizzileo, morto a causa di un incidente sul lavoro. L’imputato era difeso dall’avvocato Massimo Fasano.
Entrambi rispondevano del reato di cooperazione in omicidio colposo. In precedenza, il capo d’udienza ha invocato la pena di due anni per G.D.L. e di 1 anno e 4 mesi per A.M.
I fatti risalgono al 9 luglio 2014. Rocco Pizzileo, 56 anni di Casarano, il 9 luglio 2014 si trovava sulla benna di una pala meccanica per riparare un nastro trasportatore, all’interno della cava in contrada Pineta, tra Casarano e Matino. Era in compagnia di un collega che al momento dell’incidente guidava la motopala. Improvvisamente, avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe caduto al suolo da un’altezza di circa quattro metri. Secondo la Procura, a causa dell’operazione scorretta e priva di qualsiasi misura di sicurezza”. Per Pizzileo non c’è stato nulla da fare: è spirato poco dopo l’arrivo in ospedale.
In un primo momento, il pubblico ministero Paola Guglielmi chiese l’archiviazione del procedimento. Il gip Alcide Maritati respinse la richiesta, invitando la Procura ad istruire nuove indagini, ritenendo che per la morte dell’operaio vi fossero responsabilità attribuibili al legale rappresentante della ditta e al collega di lavoro.
Le indagini sono state eseguite dai Carabinieri della Compagnia di Casarano, assieme agli ispettori dello Spesal.
