Offese i poliziotti, accusandoli di avere speronato l’auto condotta dal figlio. 57enne condannata ad 1 anno e 6 mesi

I fatti contestati risalgono al 9 novembre del 2021, nei pressi del cinema multisala “The Space” a Surbo. Accolto il patteggiamento

Rivolse una lunga serie di offese ai poliziotti, accusandoli di avere speronato l’auto condotta dal figlio e per una 57enne montenegrina è arrivata la condanna.

Nelle scorse ore, il gup Alessandra Sermarini, ha accolto il patteggiamento a un 1 anno e 6 mesi di reclusione col beneficio della pena sospesa (rischiava una condanna fino a 15 anni) per M.N. che rispondeva di minaccia a pubblico ufficiale.

I fatti contestati risalgono al 9 novembre del 2021, nei pressi del cinema multisala “The Space” a Surbo. I passeggeri, a bordo di una Alfa Romeo 156, si erano dileguati alla vista della volante della polizia. La fuga a velocità elevata si era conclusa con il ribaltamento della vettura a seguito della brusca sbandata da parte del conducente. Soccorsi immediatamente, i tre vennero raggiunti dal personale del 118 e uno di essi fu trasportato in ospedale.

Nel frattempo giunsero gli agenti della Polstrada leccese per gestire la viabilità fino al termine dei rilievi. Il personale delle volanti, alla fine delle operazioni, deferì in stato di libertà i tre con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il veicolo sul quale viaggiavano, era sprovvisto di assicurazione e il conducente non aveva la patente di guida.

Come detto, la 57enne montenegrina che era giunta sul posto assieme a una trentina di ospiti del Campo Panareo, ha patteggiato la pena. La donna offese i poliziotti, con frasi del tipo “ne approfittate perché avete una divisa… razzisti… bastardi, ve la farò pagare”.

Il figlio di 20 anni alla guida del mezzo invece, ha chiesto la messa alla prova e l’udienza è stata aggiornata al 22 febbraio. Invece, l’altro, passeggero di 33 anni, è stato di assolto per non aver commesso il fatto. Infine, per un minore, ha proceduto la Procura per i minorenni.

Gli imputati erano difesi dall’avvocato Stefano Stefanelli.



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