Spedizione punitiva contro un giovane per il presunto furto in un bar, il “branco” condannato a 15 anni

La brutale aggressione si sarebbe verificata il 18 marzo del 2017 e sarebbe stata denunciata dalla presunta vittima che si è anche costituita parte civile, ottenendo il risarcimento.

Arriva la condanna per i presunti responsabili di un violento pestaggio con una mazza da baseball nei confronti di un giovane “reo” di aver rubato in un bar del paese.

I giudici della prima sezione collegiale (Presidente Roberto Tanisi) hanno inflitto la pena di 5 anni ciascuno nei confronti di: Angelo Vincenti, 30 anni; Cosimo Alessandro Coluccia, 27enne e Stefano Perlangeli, 24 anni (tutti di Trepuzzi). I tre imputati sono stati condannati per violenza privata, tentata estorsione, lesioni personali ed assolti dal reato di rapina aggravata. Sono assistiti dagli avvocati David Alemanno, Marco Pezzuto e Salvatore Rollo che faranno ricorso in Appello, dopo il deposito delle motivazioni.

Non solo, poiché il collegio ha disposto anche il risarcimento del danno in favore della vittima, assistita dall’avvocato Tommaso Stefanizzo.

Ricordiamo che nel corso dell’udienza preliminare, invece, il giudice prosciolto dall’accusa una 20enne di Lecce. La giovane sarebbe rimasta in macchina e non avrebbe partecipato agli episodi contestati.

Le accuse

La brutale aggressione si sarebbe verificata il 18 marzo del 2017 e venne denunciata dalla vittima. In base alla ricostruzione dei Carabinieri di Trepuzzi, guidati dal maresciallo Giovanni Papadia, e coordinati dal pubblico ministero Donatina Buffelli, la vittima del pestaggio sarebbe stata contattata da Vincenti con una “scusa”, per fissare un appuntamento. L’incontro sarebbe avvenuto alla presenza degli altri tre ragazzi. Successivamente, il gruppo si sarebbe spostato con un’unica macchina in una località di campagna tra Trepuzzi e Villa Convento. Qui si sarebbe verificata la brutale aggressione. La vittima sarebbe stata scaraventata fuori dall’abitacolo e colpita con una mazza da baseball, ma anche con calci e pugni. Vincenti inoltre, accusando il ragazzo del furto in un bar del paese, gli avrebbe rivolto la frase ” non devi rubare più altrimenti ti sparo in testa”. Infine, il giovane sarebbe stato costretto a promettere di versare settimanalmente una parte del proprio stipendio, per non subire altre aggressioni.

Prima di andare via, i quattro si sarebbero impossessati delle sue scarpe, lasciandolo a piedi nudi sul selciato, ma questa accusa è caduta al termine del processo.

Le contusioni e le ferite riportate dalla vittima sono state ritenute dai medici del “Vito Fazzi” guaribili in dieci giorni.