Ferito da un colpo di pistola, dopo le dimissioni dall’ospedale venne arrestato. 48enne condannato a 3 anni


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Arriva la condanna per il 48enne gallipolino, coinvolto nel luglio scorso, in un alterco con un concittadino e condotto in ospedale con una ferita all’addome, causata da un colpo di pistola. Va detto che C. C., dopo aver lasciato il nosocomio, venne raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari (col braccialetto elettronico), notificata dai carabinieri di Gallipoli. Ed in queste ore, il giudice monocratico Marco Marangio Mauro gli ha inflitto la pena di 3 anni di reclusione. La pubblica accusa aveva invocato la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione. L’imputato, difeso dagli avvocati Raffaele Benfatto e Speranza Faenza, potrà fare ricorso in Appello.

In precedenza, nel mese di febbraio, era stato rinviato a giudizio per stalking, porto abusivo d’arma, lesioni e tentate lesioni, come disposto, al termine dell’udienza preliminare, dal gup Stefano Sala.

La presunta vittima, assistita dagli avvocati Stefano Palma e Pompeo Dimitri, si era costituita parte civile (anche i suoi familiari) ed in suo favore il giudice ha disposto una provvisionale ed il risarcimento in separata sede.

 Parliamo di N. S. P., 27enne gallipolino, che quel giorno aprì il fuoco contro di lui. Quest’ultimo, venne a sua volta arrestato per tentato omicidio aggravato dai futili motivi, ma poi venne rimesso in libertà. Il 27enne, come dichiarato nel corso dell’interrogatorio, avrebbe agito per legittima difesa.

Le sue dichiarazioni, trovarono riscontro nella visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza, dall’ascolto di alcuni testimoni e dai referti medici prodotti dal 27enne.

I fatti risalgono al 28 giugno del 2024, quando C.C., intorno alle 14.30, avrebbe avuto una discussione con N.S.P. in un bar. E dopo avergli sferrato un pugno al volto, l’avrebbe trascinato all’esterno del locale, dove avrebbe continuato ad aggredirlo. Non solo, poiché avrebbe cercato di colpirlo con un tubo. Il 27enne, esperto in arti marziali, si sarebbe difeso, ma il 48enne dopo averlo minacciato di morte, si sarebbe presentato nei pressi della sua abitazione A quel punto, N.S.P. dopo aver preso la pistola regolarmente detenuta, avrebbe esploso diversi colpi nel tentativo di farlo allontanare.

Invece, il 48enne, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, in seguito al suo arresto, davanti al gip Angelo Zizzari, ha ammesso di aver avuto un alterco nel bar con il 27enne, ma ha negato categoricamente tutte le contestazioni.