Diffamazione in televisione verso la vittima di un pestaggio? Condanna per ex carabiniere 

Sono stati invece assolti gli autori e gli inviati de “Le Iene” per omesso controllo, anche se per due di quest’ultimi il pm dovrà valutare l’ipotesi di diffamazione. 

Si conclude con la condanna il processo a carico dell’ex carabiniere finito sotto processo con l’accusa di diffamazione per le dichiarazioni rilasciate nel corso di un servizio televisivo della trasmissione “Le Iene”. Il militare puntò il dito nei confronti di un uomo, vittima di un pestaggio, e non dichiarò di essere stato condannato con sentenza irrevocabile per questa vicenda. Invece, per quel servizio televisivo sono stati assolti gli autori e gli inviati del servizio per omesso controllo, anche se per due di questi ultimi il pm dovrà valutare l’ipotesi di diffamazione.

Nelle scorse ore, il giudice Elena Coppola ha inflitto la pena di 500 euro di multa ed ha condannato Michele Gatto, 61 anni, di Nardò, ex brigadiere del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gallipoli, al risarcimento del danno in sede civile ed al pagamento di una provvisionale di 10mila euro in favore di Antonio Torquato Epifani, 45enne di Seclì. Quest’ultimo si era costituito parte civile con l’avvocato Stefano Stefanelli.

L’imputato è difeso dall’avvocato Dimitry Conte e potrà fare ricorso in Appello.

Come detto sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”: Riccardo Spagnoli, 39 anni, di Milano, Matteo Viviani, 49enne, di Milano, Alessandra Mercurio, 49 anni, di Milano, Pier Paolo Cervi, 61 anni, di Parma e Laura Casarotto, 55enne, di Milan nelle vesti all’epoca dei fatti, rispettivamente di direttore Business Digital del Gruppo Mediaset e direttrice responsabile della trasmissione. Per i primi due, il giudice ha rimandato gli atti al pm per valutare il reato di diffamazione.

L’inchiesta

L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia sporta da Antonio Torquato Epifani. Secondo l’accusa, nella puntata de “Le Iene” dell’11 aprile del 2018, Michele Gatto omise di riferire della sentenza irrevocabile a suo carico di condanna per avere partecipato al pestaggio di Epifani che rimediò gravi lesioni all’età di trent’anni, che lo costrinsero all’invalidità. Gatto invece disse in televisione di essere stato picchiato e spinto contro un muretto a secco dalla presunta vittima. Versione dei fatti, secondo il pm Donatina Buffelli, “non corrispondente al vero”. In realtà, Epifani in un altro procedimento venne assolto dalle accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

Il pestaggio e la condanna

I fatti si sarebbero verificati, il 15 aprile del 2009. Dopo l’arresto di Epifani (in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentata estorsione), vi sarebbe stata l’aggressione fisica da parte di Gatto che gli avrebbe provocato lesioni al midollo della spina dorsale. Ricordiamo che per il pestaggio ad Epifani, il carabiniere è stato già condannato nel luglio 2012, alla pena di tre anni e due mesi di reclusione (divenuta definitiva), per il reato di lesioni e al pagamento di una provvisionale di 50mila euro.