Arriva una lieve condanna per l’ex segretario generale della Camera di Commercio di Lecce, accusato di una serie di messaggi e telefonate intimidatorie verso una consigliera.
Al termine del processo, nelle scorse ore, il giudice Domenico Greco ha inflitto 4 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) a Roberto Pierantoni, 56enne, originario della provincia di Macerata, per il reato di tentata violenza privata. Il giudice ha inoltre disposto il risarcimento del danno in separata sede, in favore della parte civile, Roberta Mazzotta, ex consigliera della Camera di Commercio, assistita dall’avvocato Federico Martella.
L’imputato, difeso dall’avvocato Paolo Spalluto, potrà fare ricorso in Appello.
I fatti risalgono al mese di novembre del 2017 e le indagini presero il via dalla denuncia dell’allora consigliera e componente della giunta.
Secondo l’accusa, Pierantoni avrebbe inviato, via WhatsApp, una serie di telefonate e messaggi dal contenuto intimidatorio che, come scritto nel capo d’imputazione, facevano riferimento “ad una vicenda occorsa alla Camera di Commercio oggetto di verifica della Corte dei Conti riflettente un periodo in cui Pierantoni era stato segretario generale di tale Ente” e utilizzando frasi del tipo “non giocare con me…rovinate le persone e fai l’ironica”. Non solo, anche altri messaggi del tipo “che si sarebbe fatta male” per far desistere la Mazzotta nella richiesta di convocazione di un consiglio e di una giunta monotematica per trattare la questione e nel fare interventi pubblici, ma come specifica il capo d’imputazione, “senza conseguire l’evento per cause indipendenti dalla sua volontà”.
Il processo, come detto, si è chiuso con una lieve condanna.