Psicologo accusato di palpeggiamenti verso un’allieva. Confermata in Appello la condanna a 3 anni e 4 mesi

L.P., 66 anni di Diso, il 3 luglio del 2019, avrebbe molestato la giovane allieva presso l’ambulatorio di una struttura pubblica. Il suo legale presenterà ricorso in Cassazione

Arriva la condanna a 3 anni e 4 mesi anche in Appello, per lo psicologo arrestato nel febbraio del 2020, con l’accusa di avere molestato una giovane allieva.

La Corte d’Appello (Presidente Nicola Lariccia) ha confermato la decisione dei giudici di primo grado (Presidente Fabrizio Malagnino) che prevedeva anche il pagamento di provvisionale di 20mila euro in favore della vittima di abusi che si era costituita parte civile con l’avvocato Stefano Chiriatti. E il risarcimento del danno in separata sede in favore di quest’ultima e dell’Asl, parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia.

Nell’aprile del 2021, il collegio della prima sezione (Presidente Fabrizio Malagnino), al termine del processo con il rito abbreviato condizionato (è stata acquisita una consulenza della difesa) ha inflitto la pena di 3 anni e 4 mesi nei confronti di L. P., 66 anni di Diso.

È assistito dall’avvocato Luigi Suez che una volta depositate le motivazioni della sentenza presenterà ricorso in Cassazione.

Ricordiamo che L.P., l’8 febbraio del 2020, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a firma del gip Marcello Rizzo, eseguita dagli uomini della Squadra Mobile di Lecce e richiesta dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile, con l’accusa di violenza sessuale.

Secondo l’accusa, il 3 luglio del 2019, L.P. avrebbe molestato la giovane allieva presso l’ambulatorio di una struttura pubblica, in occasione di un incontro finalizzato alla preparazione dei test psicoattitudinali del concorso in polizia.

L’interrogatorio di garanzia

Durante l’interrogatorio di garanzia, lo psicologo, in circa un’ora di ascolto, ha negato di avere molestato la giovane allieva. L’uomo ha ricostruito i fatti, dicendo che non conosceva la ragazza prima di quella visita avvenuta a Maglie. Lei era molto tesa e lui le avrebbe consigliato il training autogeno, facendola stendere sul lettino. Dunque, una tecnica di rilassamento che prevede anche l’uso delle mani. Successivamente, si sarebbero anche spostati in un’altra stanza per fare il test, in circa due ore.

Invece, secondo la presunta vittima, durante la visita ambulatoriale, lo psicologo l’avrebbe molestata, prima baciandola sulle mani per poi allungare le sue mani sul seno e sulle parti intime. La ragazza, sostiene poi che colta di sorpresa al momento dei fatti, si sarebbe messa a piangere e gridare.



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