Una serie di verifiche a tutela della flora, della Fauna e paesaggio quella cui hanno dato vita i Carabinieri Forestali in forza alle varie Stazioni del Salentine.
Cursi
I militari della Stazione di Otranto nel corso di un controllo hanno effettuato un sequestro penale a carico di ignoti, presso un terreno olivetato, in agro di Cursi, a pochi metri dal confine con Bagnolo del Salento, dove hanno rinvenuto un richiamo acustico elettromagnetico completo e funzionante in maniera irregolare che riproduceva il verso della quaglia.

Collepasso
In Località “Quaglistero”, invece, i Forestali di Gallipoli hanno deferito in stato di libertà C.A. nato e residente a Neviano ritenuto responsabile del reato di violazione della normativa riguardante l’attività venatoria – abbattimento di specie non cacciabili.
L’uomo è stato sorpreso a cacciare e abbattere cinque esemplari di piccione torraiolo. Una volta identificato è stato deferito all’Autorità Giudiziaria e gli sono stati sequestrati il fucile, le munizioni e i volatili abbattuti.
Galatina
Nella cittadina salentina, sempre i militari di Gallipoli, hanno deferito D.V.A., 49enne nato a Lecce, ma residente a Galugnano, ritenuto responsabile di violazione della normativa sull’attività venatoria – esercizio di attività venatoria tramite l’utilizzo di richiamo acustico a funzionamento elettronico riproducenti versi di avifauna migratoria.
Il 49enne, è stato sorpreso in flagranza di reato a cacciare grazie all’utilizzo dei suddetti mezzi vietati. L’uomo, nell’atto del controllo, ha presentato il fucile carico. I Carabinieri hanno provveduto a identificarlo e a deferirlo all’Autorità Giudiziaria. Inoltre hanno sequestrato il fucile utilizzato, le munizioni, le specie abbattute e il richiamo acustico.

Melendugno
Infine, in agro di Melendugno, è stato deferito in stato di libertà P.N.G., enne nato a Maglie, ma residente a Melendugno, perché ritenuto responsabile dei reati di opere non autorizzate realizzate in area sottoposta a vincolo paesaggistico, in quanto avrebbe realizzato una trasformazione dello stato dei luoghi mediante lo sradicamento e la soppressione della tipica flora della macchia mediterranea, all’interno di un lotto di terreno di sua proprietà, in un’area della grandezza di circa 3.000 metri quadri, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e in totale assenza dei pareri e delle autorizzazioni. I Forestali hanno, altresì, proceduto al sequestro dell’area.