Sono state ore impegnative per i carabinieri della forestale che hanno acceso i riflettori sul territorio scoprendo alcune irregolarità. Ruffano, Torre San Giovanni e Sant’Isidoro: sono tre le località salentine dove si è concentrata l’attenzione degli uomini in divisa della stazione di Tricase e Gallipoli.
A Ruffano a finire nei guai è stata la proprietaria di un terreno situato in un’area classificata come “zona agricola”, dove erano state realizzate alcune opere edili non autorizzate. In poche parole la donna, deferita in stato di libertà, aveva ampliato un fabbricato già esistente creando un vano, un pergolato, una struttura in legno e una piscina. Tutto in assenza del previsto titolo abilitativo.
A Torre San Giovanni stessa sorte è toccata al proprietario di un terreno situato in un’area classificata “zona agricola di salvaguardia e interesse ambientale”. Anche lui è stato deferito in stato di libertà per aver realizzato sei fabbricati in muratura, oltre a pergolati ed altre opere minori, in assenza di permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica, in zona dichiarata bene paesaggistico come area di notevole interesse pubblico e sottoposta a vincolo idrogeologico.
Analoga scena a Nardò, in località Sant’Isidoro. In una zona sottoposta a vincolo paesaggistico, i carabinieri stazione forestali di Gallipoli hanno deferito in stato di libertà il proprietario dell’immobile e il direttore dei lavori.
Su un immobile preesistente era stato realizzato un intervento di ampliamento (attualmente in corso d’opera) qualificabile come “nuova costruzione” ancora allo stato rustico. Tutto in assenza della preliminare certificazione del competente ufficio tecnico in materia di sicurezza delle costruzioni.
L’intera area e le opere realizzate venivano sottoposte a sequestro preventivo.