Ventuno chili di pesce senza etichetta conservato senza pellicola, nei guai la titolare di un market etnico


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I riflettori attenti della Polizia Locale di Lecce –  impegnati in una serie di controlli, voluti per tutelare la salute dei consumatori –  questa volta si sono soffermati su un negozio di alimentari etnico che si affaccia sua via Imperatore Adriano, a due passi dalla centralissima Piazza Mazzini.

Un esercizio, non molto distante dal mini-market sanzionato venerdì scorso, dove sono stati trovati ben ventuno chili di pesce sfuso senza pellicole né etichette. Il tutto è stato sottoposto al sequestro amministrativo cautelare ai fini della distruzione.

Nello specifico, è stata rinvenuta una busta contenente gamberi e polpi, insieme con vari esemplari di specie non meglio identificabili, trovati in un pozzetto frigo, che conteneva anche altre confezioni di generi alimentari, congelati in promiscuità con ortaggi, senza l’utilizzo di pellicole o dispositivi protettivi per impedire eventuali contaminazioni microbiche, e rigorosamente privi di etichettatura da cui evincere elementi di rintracciabilità, quali la provenienza, la data di confezionamento e la data di scadenza.

Oltre al sequestro della merce, la titolare – una donna di origine srilankese–  è scattata una doppia sanzione: una da mille euro, l’altra da mille e cinquecento. Entrambe normative poste a tutela della sicurezza alimentare.