Coronavirus: 1.123 contagi in Puglia, 79 in provincia di Lecce. Pronto l’Ospedale in Fiera


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La  Puglia tornerà in zona arancione. Questa volta l’Indice Rt – che conta quanti contatti stretti un positivo può eventualmente contagiare –  e i nuovi parametri voluti dal Governo per dividere l’Italia in base al livello di rischio non hanno consentito alla regione di restare colorata di giallo. Del resto, i numeri del bollettino epidemiologico dimostrano chiaramente che la seconda ondata non è passata. La curva disegnata dai contagi non accenna a calare. Ieri, la conta dei nuovi casi di Coronavirus si era fermata a 1.295 su 9.540 tamponi, con un tasso di positività pari al 13,57%.

Nel report di oggi, scritto sulla base delle informazioni del Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, Vito Montinaro su 10.600 test per l’infezione da Covid-19 sono stati registrati 1123 casi positivi: 406 in provincia di Bari, 76 in provincia di Brindisi, 100 nella provincia BAT, 217 in provincia di Foggia, 79 in provincia di Lecce, 239 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione, 5 casi di residenza non nota.

Sono stati registrati 15 decessi: 3 in provincia di Bari, 2 in provincia BAT, 3 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.174.161  test. 49.692 sono i pazienti guariti. 56.003 sono i casi attualmente positivi,, di cui 1.529 ricoverati in Ospedale. Un leggero aumento rispetto a ieri, 1.522.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 108.520, così suddivisi:

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 16.1.2021 è disponibile al link: http://rpu.gl/0XqrY

Il nuovo Ospedale Covid in Fiera del Levante è pronto

Se ci sarà una terza ondata al momento è impossibile dirlo, ma la Regione ha deciso di farsi trovare preparata, potenziando i posti letto. È stato terminato (e consegnato al Policlinico di Bari che ne assumerà la gestione) l’Ospedale Covid alla Fiera del Levante. I 152 posti di terapia intensiva e subintensiva dovrebbero essere pronti nell’arco dei prossimi 15 giorni.

La cerimonia simbolica di consegna della chiave è stata dedicata al medico e sindaco di San Nicandro Garganico, Costantino Ciavarella, scomparso per le complicazioni causate dal Covid, a tutti coloro che stanno combattendo contro il virus, ai loro familiari e a tutti gli operatori sanitari che stanno lavorando da mesi e mesi.

«Nulla di questo investimento andrà perso neanche dopo l’emergenza – ha dichiarato il presidente Michele Emiliano – È tutto lavoro pugliese, è tutta testa pugliese. Gli ospedali simili in altre zone di Italia non funzionano come questo, che è un luogo multifunzionale, dove sono insieme terapie intensive e area medica. Abbiamo fatto questa scelta per riuscire a gestire tutti i gradi della gravità della malattia: è un luogo a pressione negativa, è un reparto di infettivologia, di pneumologia, di medicina, di terapia intensiva e subintensiva, possiamo gestire tutto con quella flessibilità che un maxi centro richiede».

«Nasce perché non sappiamo, come non sapevamo con chiarezza, quanto sarebbe stata forte la seconda ondata Covid e non sappiamo se ce ne sarà una terza» ha continuato Emiliano annunciando che saranno inaugurati altri reparti di terapia intensiva in tutta la Puglia.

L’appello a non abbassare la guardia

«Nonostante gli ospedali – ha concluso il Governatore – se qualcuno si contagia si rischia di morire lo stesso. Quindi tenere bassi i contagi è una fattore che salva più vite di qualunque ospedale di questo mondo. Tenere bassa la curva è fondamentale. In questi tre/quattro mesi, finche non avremo vaccinato la maggioranza della popolazione, bisogna fare questo sforzo. E non mi si venga a dire che, siccome siamo molto organizzati dal punto di vista sanitario, questa cautela può venire meno. Perché come ho detto lo scopo di questa struttura non è far prendere aperitivi, non è far feste a casa o far commettere errori alle persone. Lo scopo è quello di rimediare ai contagi inevitabili, perché molti si contagiano per far fare il loro dovere, come è accaduto al Sindaco di San Nicandro Garganico».