Coronavirus, “Mancano i protocolli di accesso nei pronto soccorso della Asl di Lecce”. Cisal Sanità scrive a Emiliano


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Grave assenza di protocolli di accesso per il coronavirus presso i pronto soccorso della Asl di Lecce e di tutte le altre aziende ospedaliere della Regione Puglia, è questa la denuncia della Federazione Cisal Sanità che, nella giornata di ieri, ha preso carta e penna e ha inviato una missiva per chiedere lumi al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al Direttore del Dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro.

“Dal personale sanitario ci arrivano segnalazioni che evidenziano la totale mancanza di chiare e inequivocabili linee guida per la gestione dell’accesso dei pazienti nei pronto soccorso ospedalieri”, si legge nella lettera inviata al Governatore.

“Chiediamo per quale motivo, nonostante un innalzamento del livello di sorveglianza da parte delle autorità sanitarie nazionali, ancora non sono stati creati in Puglia protocolli che prevedano importanti misure di pre-triage, come ad esempio il controllo della temperatura, una completa check-list d’accesso dei pazienti e gli eventuali limiti per gli accompagnatori”.

Solo cabine di regia e cronoprogrammi

“Assistiamo e leggiamo, però – prosegue la missiva – sempre e solo all’attivazione delle solite e cosiddette ‘cabine di regia’ e degli immancabili ‘cronoprogrammi’, che rimandano a quanto ricevuto per email dalla Regione e dal Ministero della Salute in tema di protocolli ministeriali, ma nulla dicono per quel che riguarda i protocolli di accesso nei nostri Pronto Soccorso”.

A che spetta realizzare i protocolli?

Dopo la pressa che illustra le varie criticità, poi, la Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori pone un quesito a Emiliano: chi ha il compito di dare vita ai protocolli d’accesso? “Ora vorremmo sapere: questo è un compito che spetta nella realizzazione ai direttori generali o a Voi?

Perché se questo è compito dei primi bisognerebbe da subito revocarne gli incarichi in base al D.L. 502/92 che, all’art.3 bis comma 7 riforma ter recita: ‘Quando ricorrano gravi motivi o la gestione presenti una situazione di grave disavanzo o in caso di violazione di leggi o del principio di buon andamento e di imparzialità della amministrazione, la regione risolve il contratto dichiarando la decadenza del direttore generale e provvede alla sua sostituzione’. Se invece è il Vostro, beh la cosa è ancora più grave!!!

Come sempre, anche se disperando, attendiamo precise risposte, per la salvaguardia, che ci compete, delle prerogative e del ruolo di tutte le figure professionali che operano nelle strutture dell’Azienda Sanitaria di Lecce e delle altre pugliesi. Oltre al rispetto per la salute dei cittadini”.