Coronavirus. Sbagliata la gogna mediatica per il 58enne di Aradeo, ma c’è bisogno di verità


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Il timore che Aradeo si trasformi in una seconda Codogno non è poi così infondato. Il parrucchiere 58enne risultato positivo al test per il coronavirus e ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Galatina non ha mai avuto sintomi, tosse, raffreddore o difficoltà respiratore che potessero fagli pensare che la visita in Lombardia fosse stata ‘fatale’ per contrarre il covid19 che ora spaventa anche il Salento.

Da quando la notizia si è diffusa, i social – whatsapp compreso – si sono scatenati. Tutti, ma proprio tutti hanno accusato l’uomo che si è presentato al Pronto Soccorso dopo un malore di superficialità, anche con toni volgari e ‘minacciosi’ costringendolo, dal letto dell’Ospedale, a chiarire la sua posizione. Non ci sta a passare per untore. Non ci sta a leggere le offese, spesso colorite, che gli sono state rivolte in queste ore. E promette, tramite il suo avvocato Roberto Tarantino, di cominciare una battaglia legale contro chi ha cominciato e sta alimentando questa gogna mediatica.

Una campagna diffamatoria sbagliata, senza dubbio. Eccessiva, forse. Esagerata, sicuro. Ma visto quello che è successo con il 38enne di Codogno che tra partite di calcetto, cene e gare podistiche ha involontariamente trasmesso il virus a chi è stato in contatto con lui è giusto pretendere la verità. Il parrucchiere ha continuato a lavorare? Ha partecipato a sfilate di Carnevale e feste di paese? Domande a cui deve rispondere a chi di dovere, non per essere accusato di aver incentivato la trasmissione della malattia, ma per evitare che scoppi un caso Salento che, forse, in quanto ad organizzazione, non è la Lombardia e nemmeno il Veneto.

Il 58enne, costretto a scontrarsi con la cattiveria gratuita, ha voluto rassicurare i suoi concittadini ed i salentini: “Ho solo una leggera febbre: non ho tosse, né altri sintomi” ha affermato. E per mezzo del suo avvocato ricostruisce la vicenda: “Quando sono rientrato dall’hinterland di Milano, da una zona gialla, dieci giorni fa, ho subito avvisato il 112 e il mio medico di base. Domenica mi sono sentito un po’ spossato e sono rimasto a casa. Mi sono presentato in ospedale lunedì, al Pronto soccorso di Galatina, solo dopo essermi sentito male durante la colazione, anche per un uso esagerato di antipiretici”. I suoi familiari nei prossimi giorni, per precauzione, rimarranno in quarantena.

Non è questo il momento di cercare responsabili, di fare accuse, di usare toni sbagliati. Ci sarà tempo per tutto. Ora è solo il momento di prepararsi all’eventualità, remota, che possano esserci altri casi, come quello del 58enne di Aradeo, in giro per la provincia di Lecce.