Mascherine non conformi o rivendute con un rincaro del 400%, scatta il sequestro. Nei guai due persone

I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito il sequestro di circa 6.000 dispositivi di protezione a Minervino e Lecce. Controlli intensificati in tutto il territorio per contrastare speculazioni e frodi.

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce ha intensificato, nell’ultimo periodo, i controlli sul territorio dell’intera provincia di Lecce al fine di contrastare le condotte fraudolente e le pratiche commerciali sleali di chi – approfittando dell’attuale emergenza sanitaria connessa alla diffusione del coronavirus – specula sull’aumento della richiesta e sulla difficoltà di reperimento sul mercato dei dispositivi di protezione individuale e dei prodotti igienizzanti.

Mascherine non conformi

Nei giorni scorsi, quindi, le Fiamme Gialle salentine hanno eseguito due interventi distinti: il primo a Minervino di Lecce, dove è stato individuato un rivenditore di prodotti agricoli che commercializzava al dettaglio mascherine, peraltro risultate non conformi ai livelli di protezione e agli standard qualitativi pubblicizzati sulla confezione; i militari della Compagnia di Otranto, hanno così sottoposto a sequestro ben oltre 3.500 mascherine, denunciando alla Procura della Repubblica il titolare del consorzio per il reato di “frode nell’esercizio del commercio” di cui all’art. 515 del Codice Penale.

Un rincaro del 400%

Il secondo intervento, invece, è stato eseguito a Lecce e ha riguardato un’attività commerciale di vendita al dettaglio di articoli sanitari e medicali, dove sono state sequestrate quasi 2.000 mascherine pronte ad essere vendute a un prezzo elevato, applicando un ricarico esponenziale rispetto al costo di acquisto.

In particolare, dagli accertamenti eseguiti dai militari della Compagnia di Lecce è emerso che le mascherine monouso di tipo chirurgico venivano rivendute a 5 euro al pezzo praticando così un ricarico di ben il 410% sul prezzo di acquisto, risultato pari a 1,22 euro.

Al riguardo, gli uomini di “Piazzette dei Peruzzi”, hanno constatato che una fornitura analoga è stata posta in vendita altrove, da parte di altri operatori, a un prezzo congruo di 2 euro a mascherina; ciò significa, quindi, che la merce sequestrata, una volta venduta, avrebbe garantito al titolare di realizzare un ulteriore extraprofitto di 6.000 euro.

Per tale condotta, il responsabile è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lecce per violazione dell’art. 501-bis del codice penale “manovre speculative su merci”, che punisce tale comportamento con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 516 euro a 25.822 euro.

Controlli intensificati

Il rafforzamento del dispositivo di controllo economico del territorio da parte delle Fiamme Gialle del Salento, in linea con le direttive impartite dall’Autorità di Vertice, mira a corrispondere al forte bisogno di protezione avvertito soprattutto in questo periodo dalla cittadinanza, che può peraltro contare anche sul numero “117” della Guardia di Finanza, attivo 24 ore su 24, per segnalare qualsiasi irregolarità economico-finanziaria osservata in tale settore.