Tutto è nato quando nel 2012 alcuni malviventi giocarono al tiro al bersaglio contro l’Audi A6 dell’allora sindaco protempore di Copertino, Giuseppe Rosafio raggiunta da due, forse tre colpi di arma da fuoco. Il nome dell’autore dell’atto intimidatorio non è mai stato scoperto, ma in compenso l’episodio ha permesso di fare luce su un mondo, quello del cibo di strada, spesso “poco esplorato e poco battuto”.
Una storia ‘complicata’ in cui si sono mescolati aiuti e regali, prepotenze e pressioni – anche sugli amministratori locali – pur di non avere rivali nella vendita dei panini. Da qui, il nome dell’operazione «Street food» che ha portato all’arresto di Giuseppe Gallucci, considerato il deux ex machina, l’uomo che per contrastare la concorrenza non ha esitato ad “ingraziarsi” Roberto Pellone, maresciallo della polizia locale di Gallipoli finito ai domiciliari. È stato grazie al vigile urbano – secondo la ricostruzione dei carabinieri – che l’ambulante copertinese, volto già noto alle forze dell’ordine, avrebbe conquistato per due estati consecutive un posto in prima fila per il suo furgoncino in un punto considerato “strategico” del lungomare nella perla dello Jonio.
Ma c’è di più, accanto allo stadio “Antonio Bianco” a due passi dal Parco Gondar, Gallucci era solo: in una specie di regime di monopolio dei paninari. Ci avevano provato gli altri ambulanti (tra cui persone per bene) a condividere con lui lo spazio, ma dopo un po’ avevano dovuto desistere: troppe le multe ricevute, alcune anche salatissime. Era Pellone che faceva rispettare le rigide disposizioni dell'amministrazione comunale che inibiva agli ambulanti la ‘sosta’ in quel tratto. A tutti, tranne che a Gallucci verso cui era stato chiuso un occhio.
Per il trattamento di favore ricevuto, il venditore di Copertino non è rimasto certo con le mani in mano, anzi. Ha “ringraziato” il vigile ricoprendolo di regali, tra cui una Fiat Seicento d'epoca, del valore di circa cinque/seimila euro. L’auto – come accertato dai Carabinieri – per diversi mesi era stata parcheggiata nei seminterrati della sede della Polizia Municipale gallipolina.
Nella piazza di Gallipoli, l’ambulante – conosciuto anche col nome di Pino – non ci era finito per caso, ma per “necessità”. Non era riuscito, infatti, a proteggere gli affari nella sua città natale nonostante i rapporti con Tommaso Leo, assessore alle Attività produttive e al Commercio del Comune di Copertino, indagato a piede libero per abuso di ufficio (sembrerebbe che non abbia dato esecuzione ad una sentenza del Tar che dava ragione ad un ambulante del posto che si era “lamentato” di non poter esercitare liberamente). Leo avrebbe cercato di convincere l’allora sindaco a rivedere una delibera, considerata ‘impopolare’, che minacciava di fatto il ruolo di leader nel commercio ambulante di Gallucci ed ad assumere posizioni più “miti”. Da qui, l’intimidazione all’ex primo cittadino legata, appunto, alla sua decisione di allargare le concessioni anche ai titolari della licenza di tipo “B”. L’assessore in una conversazione con Gallucci verso cui aveva un atteggiamento quasi di sudditanza commenta l’atto intimidatorio nei confronti di Rosafio con la frase: «ah, glielo abbiamo fatto capire».
Gli altri protagonisti della vicenda sono Giacomo Fiorita, il genero 25enne di Gallucci, un ambulante che avrebbe beneficiato come Gallucci dei favori del pubblico ufficiale e Oronzo Aramini.
Tutti rispondono a vario titolo in concorso di corruzione per l’esercizio della funzione e per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, occultamento di atti pubblici autentici, falsità ideologica in atto pubblico aggravato, omissione di atti d’ufficio, furti aggravati in luogo di privata dimora.
Ma non è finita qui, l’indagine potrebbe riservare altri colpi di scena: nell’abitazione del maresciallo Pellone gli uomini delle forze dell’ordine hanno trovato un ufficio parallelo: decine e decine di verbali e matrici e blocchetti per elevare le contravvenzioni. Due in particolare hanno catturato l’attenzione. Uno in cui il vigile aveva dato ragione ad un consigliere comunale coinvolto in un incidente stradale per fargli ottenere il risarcimento dell'assicurazione. E un altro, forse il più curioso, in cui aveva multato un ristorante per occupazione di suolo pubblico. Peccato che l’esercizio commerciale in quel periodo era chiuso.