«Oggi la malattia è completamente diversa da quella che era una volta e quindi stiamo vedendo di fare in modo che ci possa essere il ritorno a una maggiore liberalizzazione». Sono queste le prime parole “ufficiali” del nuovo ministro alla Salute Orazio Schillaci, pronto a non prorogare l’obbligo della mascherina per chi entra nelle strutture sanitarie (ospedali, ambulatori e residenze per anziani) come aveva fatto il suo predecessore, Roberto Speranza, ascoltando l’invito di molti esperti del mondo della sanità che avevano sottolineato l’importanza di usare le Ffp2 dove si trovano le persone più fragili. «Servirebbero anche se non ci fosse il Covid, per proteggere i pazienti dalle altre infezioni», è il refrain di molti tecnici. In attesa di capire cosa farà – se deciderà di mantenerla nei luoghi più a rischio – la curva dei contagi è sotto controllo.
In Puglia, secondo il bollettino epidemiologico che, ogni giorno, conta i nuovi casi, sono 1.209 i tamponi positivi su 6.718 test effettuati nelle ultime 24 ore. 344 in provincia di Bari che ha ceduto il primo posto per numero di contagi alla provincia di Lecce, dove sono 393 i salentini finiti in isolamento. Il report registra anche 4 decessi. Il totale delle vittime da inizio pandemia sale a 9.164.
Nuovi casi per provincia:
- Provincia di Bari: 344
- Provincia di Bat: 64
- Provincia di Brindisi: 160
- Provincia di Foggia: 99
- Provincia di Lecce: 393
- Provincia di Taranto: 142
- Residenti fuori regione: 5
- Provincia in definizione: 2
Per quanto riguarda gli attuali positivi, i pugliesi che stanno facendo i conti con il virus sono 14.265 (ieri 14.235).
Sul fronte dei ricoveri in ospedale, i pazienti in area non critica sono passati da 161 a 172. In terapia intensiva, i posti letto occupati sono 9, contro 8 di ieri.
Per l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che monitora la pressione nei reparti Covid sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni al Ministero della Salute, la percentuale di posti letto occupata è ferma al 2% in rianimazione. Stabile al 6% il tasso di occupazione in malattie infettive, medicina generale e pneumologia.