Un’altra rssa di Soleto ha registrato i primi contagi da covid-19. Parliamo della “Giovanni Paolo II”, dove un’anziana proveniente dall’altra casa di riposo, “La Fontanella” è risultata positiva.
La donna era stata inizialmente trasferita al Fazzi, dopo la prima positività riscontrata. E una volta guarita era stata ospitata dalla rssa “Giovanni Paolo II”. Solo al quinto tampone sarebbe emerso che la paziente si era “ripositivizzata”, dopo essere risultata negativa ai primi quattro. Inoltre, c’è un altro caso sospetto di un’anziana ospite per la quale si attende l’ufficialità.
Oltre all’anziana signora sono risultati positivi, seppur asintomatici, un oss e un’infermiera. La prima è una signora di Collepasso. La seconda risiede a Giurdignano, dove si è registrato il primo caso da covid 19.
Nella rssa “Giovanni Paolo II” in queste ore sono stati effettuati tamponi a tappeto agli ospiti ed agli operatori sanitari che per fortuna hanno dato esito negativo al Covid-19.
Purtroppo in queste ore si registra, invece, anche un nuovo decesso di un ex ospite de “La Fontanella”, per la quale la Regione ha avviato l’iter per la chiusura, dopo il report dell’Asl.
Dopo i 23 morti dei giorni scorsi, un anziano signore originario di Copertino è spirato al Dea di Lecce, dove era stato trasferito dalla rssa. E per questo nuovo decesso, i familiari della vittima si sono rivolti all’avvocato Novella Miglietta per chiedere chiarezza su quanto accaduto.
Nelle settimane scorse era stata presentata una prima denuncia per “abbandono di persona incapace”, in cui veniva richiesta l’acquisizione della cartelle cliniche. Il paziente era stato trasferito il 31 marzo al Fazzi, dopo la positività riscontrata nella rssa. Era giunto, secondo i denuncianti, in condizioni di salute precarie e in particolare si presentava malnutrito e disidratato. In seguito si era anche negativizzato al contagio, ma sarebbe poi deceduto in ospedale a causa di complicanze respiratorie riconducibili al Covid-19.
Ricordiamo che sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati nell’inchiesta sulla RSSA “La Fontanella” di Soleto. Si tratta di Federica Cantore, direttrice della struttura; Don Vittorio Matteo, in qualità di amministratore delegato della RSSA e Catello Mangione, responsabile sanitario. Le accuse sono: “abbandono di persone incapaci” e “diffusione colposa di epidemia”.
Il fascicolo d’indagine è nelle mani del sostituto procuratore Alberto Santacatterina, con il coordinamento del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone.