Prende le difese di una donna durante un litigio e viene minacciato e preso a calci, denunciato l’aggressore


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Nella giornata di ieri gli Agenti in servizio presso la Sezione Volanti della Questura hanno denunciato a piede libero un cittadino afgano 28enne, già noto alle Forze dell’Ordine, per lesioni personali e minacce nei confronti dell’avvocato Vincenzo Caprioli, 51enne, ex segretario e tesoriere del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lecce.

I fatti

Nel primo pomeriggio, una pattuglia è stata chiamata a intervenire in Piazzetta Verdi dove era stata segnalata un’aggressione in strada. Giunti sul posto, i poliziotti hanno notato un passante indicare un uomo intento a correre, con fare minaccioso, in direzione di Via di Porcigliano e hanno provveduto a raggiungerlo.

Il fermato, noto agli agenti, in relazione alla commissione precedente di altri reati, è stato identificato per un cittadino afgano che, anche in presenza degli uomini di “Viale Otranto” ha continuato a gridare e sbraitare nei confronti di un uomo che era entrato all’interno di un edificio.

Nel frattempo, gli agenti hanno acquisito la testimonianza di una persona che ha riferito loro di aver visto l’afgano rendersi responsabile qualche minuto prima di una violenta aggressione nei confronti di un uomo che, avendo assistito a una lite verbale tra lui e una donna, si era intromesso per difendere quest’ ultima e, a seguito di ciò, è stato fatto cadere per terra e colpito con diversi calci, mentre la ragazza si dava alla fuga.

Rintracciata la vittima dell’aggressione, che con non poche difficoltà era riuscito a scappare e a rifugiarsi in un’abitazione, gli agenti hanno notato che presentava escoriazioni al ginocchio destro, alle dita della mano e sui gomiti, medicate sul posto dal personale del 118.

Al termine degli accertamenti e acquisita la denuncia dell’avvocato Caprioli, il 28enne, peraltro già gravato da Avviso Orale del Questore, è stato indagato per lesioni personali e minacce e inoltre, si è provveduto alla revoca del permesso di soggiorno.