Con la sola arma della persuasione era riuscito a convincere la sua ‘preda’ a sottoscrivere un contratto per realizzare un campo fotovoltaico. Un investimento importante, dato che aveva spinto il malcapitato a versargli ben 25mila euro. Tanto serviva per avere un campo del sole. Quando ha capito che il parco pagato non sarebbe mai stato realizzato, la vittima ha deciso di bussare alla porta dei Carabinieri di Nardò per raccontare agli uomini in divisa del tranello in cui era caduto. Un vero e proprio raggiro.
La denuncia, scritta nero su bianco, ha permesso ai Carabinieri di cominciare le indagini che si sono concluse questa mattina, quando T.G. (queste le sue iniziali) è stato deferito in stato di libertà. Il 47enne, residente a Tuglie, ora dovrà difendersi dall’accusa di truffa.
Non solo, come ‘ordinato’ da un provvedimento dell’ufficio del Gip del Tribunale di Lecce, i militari hanno sequestrato anche poco più di 6mila euro (6.062,34 per l’esattezza). La somma presente sul conto corrente del 47enne, considerata il profitto del reato commesso. Quello che restava, insomma, dei 25mila euro.
Storia diversa a San Cesario
Anche a San Cesario di Lecce un ‘raggiro’ è stato scoperto grazie alla denuncia di furto presentata dalla vittima che ha permesso ai Carabinieri di avviare le indagini e chiudere il cerchio. A finire nei guai, in questo caso, è una 32enne, originaria del Senegal, ma residente nel piccolo comune a pochi passi dal capoluogo barocco.
Secondo quanto ricostruito, la donna avrebbe effettuato diversi prelievi all’Ufficio Postale di Cavallino, per un totale di circa mille euro, con la carta Postamat del povero malcapitato che, scoperti gli ammanchi, aveva chiamato i carabinieri.