Abusi edilizi in un’azienda con maneggio e parco giochi, scatta il sequestro. Denunciato 66enne


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A seguito di segnalazioni giunte presso la Centrale Operativa dell’Arma, i Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e del Nucleo Forestale di Lecce, sono intervenuti, con la collaborazione dell’ Ufficio Tecnico del capoluogo e del Servizio Veterinario della Asl, per svolgere verifiche circostanziate sull’attività di un’azienda agricola, in località San Cataldo-Ciccorusso, alle porte del capoluogo.

I Militari e i tecnici comunali e sanitari hanno riscontrato che, a fronte di un permesso di costruire e al successivo diniego opposto dal Comune, l’Azienda non aveva rispettato la prescrizione della riduzione del numero dei box per cavalli, ma aveva altresì proceduto alla costruzione di tre piscine, pavimentate in pietra leccese e al posizionamento stabile di un chiosco prefabbricato a uso bar.

Le strutture a corredo di un’area adibita a pic-nic e parco giochi per bambini; nella stessa è risultata che dal blocco di servizi igienici i reflui venivano convogliati in una fossa scavata nella roccia e ricoperta da un solaio, senza alcuna autorizzazione.

Inoltre, per il deposito delle deiezioni dei 34 cavalli, l’azienda aveva realizzato una concimaia in cemento armato di 14×4,70 m, anche questa senza autorizzazione; lo stesso dicasi per 11 capannine con tettoia per il ricovero di carrozze.

I Forestali, dopo aver concluso tutti gli accertamenti, hanno quindi provveduto a sottoporre a sequestro preventivo tutte le opere, realizzate in difformità dal permesso di costruire posseduto, ovvero al di fuori del tutto da quanto autorizzato.

Considerato, inoltre, che l’area aziendale è ricompresa fra gli immobili e aree di notevole interesse pubblico e in parte rientra in fascia di rispetto di superfici boscate, vi è imposto il vincolo paesaggistico, secondo il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale.

Pertanto, al 66enne rappresentante legale dell’associazione sportiva dilettantistica, (conduttrice dell’ azienda agricola), deferito alla Procura della Repubblica di Lecce, i Militari hanno contestato i reati di cui all’ art. 44, comma 1, lett. c) del D.P.R. 380/2001 (“Testo Unico dell’ Edilizia e dell’ Urbanistica”) ed all’ art. 181, comma 1. Del Decreto legislativo 42/2004 (“Codice dei Beni culturali e del Paesaggio”) per la realizzazione di interventi edilizi in difformità o assenza di permesso di costruire, nonché della prevista autorizzazione paesaggistica.

Per quanto riguarda, invece, lo scarico non autorizzato dei reflui provenienti dai servizi igienici, è stato addebitato il reato di cui all’ art. 137, comma 1, del D.Lgs. 152/2006 (“Testo Unico Ambientale”).

E’ stata lasciata, invece, la disponibilità dell’allevamento dei cavalli, laddove non incompatibile con il sequestro delle opere, per assicurare comunque il benessere degli animali presenti.