Nella giornata di ieri gli agenti del Commissariato di Polizia di Galatina e della Squadra Mobile della Questura di Lecce, diretta dal Vicequestore Alessandro Albini, hanno deferito in stato di libertà un 56enne di Cutrofiano, proprietario di un deposito, poiché ritenuto responsabile del reato di ricettazione.
I fatti
Negli ultimi mesi, la Squadra Mobile insieme ai colleghi dei Commissariati della Provincia e con l’ausilio della Polizia Stradale, hanno svolto in diversi comuni una serie di attività di indagine volte a contrastare il furto di autovetture.
Nel corso delle verifiche, nel comune di Cutrofiano, hanno eseguito un controllo presso un deposito adibito a officina e autocarrozzeria non autorizzata, all’interno del quale gli agenti hanno rinvenuto, in un’area parzialmente delimitata da un cancello scorrevole, Land Rover modello Range Rover, sprovvista di entrambe le targhe, con vetro posteriore destro infranto e parte del cruscotto già parzialmente smontato, che in seguito agli accertamenti è risultata oggetto di furto avvenuto il 7 luglio a Ugento
La Polizia ha quindi provveduto a identificare il proprietario presente sul posto, il quale dopo un tentativo di sviare l’attività, ha ammesso la provenienza illecita del veicolo e di ulteriori parti meccaniche e di carrozzeria di altri mezzi, sempre oggetto di furti, consegnatigli, a suo dire, da alcune persone che conosceva solo di vista e riferendo di aver svolto esclusivamente il compito di smontare le autovetture che gli sono state di volta in volta consegnate; di dare le parti che sarebbero poi state immesse sul mercato illecito e, infine, di disfarsi delle parti non “ricettabili” e dei telai, previa rimozione di qualsivoglia codice o elemento identificativo necessario all’esatta individuazione.
A conferma di ciò, nel piazzale antistante l’autofficina, all’interno di un furgone intestato all’uomo erano stipate parti di carrozzeria di dubbia provenienza, tagliate in vari pezzi, riconducibili, senza alcun dubbio, a due autovetture modello Fiat 500 Abarth 595 e Fiat 500 X, inoltre, nella stessa area, all’interno di un furgone di colore bianco Renault Master, sempre di sua proprietà, era custodito il tetto modello cabrio di una Fiat 500.
A ulteriore conferma dell’attività illecita, gli agenti hanno riscontrato la presenza di diversi banconi da lavoro su cui erano adagiati attrezzi tipici da officina solitamente utilizzati per il taglio della carrozzeria, oltre a gru idrauliche mobili per il sollevamento dei motori, mentre sull’intera area interna ed esterna sono stati ritrovati parti di telai con evidenti tagli da flex, parti meccaniche e cablaggi elettronici, parti di tappezzerie, cruscotti e sedili, numerosi pneumatici montati su cerchi, svariati gruppi ottici e comunque tutti privi di elementi identificativi.
Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro, ad eccezione dell’autovettura di fabbricazione anglo-tedesca, restituita al legittimo proprietario.

