Collusioni tra mafia e politica a Sogliano Cavour? Pentito conferma in aula le accuse verso ex sindaco ed assessore

Dinanzi al collegio della prima sezione penale è stato ascoltato in videoconferenza da una località segreta, il “grande accusatore”, il collaboratore di giustizia Vincenzo Antonio Cianci

Conferma le accuse nei confronti degli ex amministratori di Sogliano Cavour, durante la deposizione in aula durata oltre 2 ore, nel corso del processo “Contatto” su presunte collusioni tra mafia e politica.

Dinanzi al collegio della prima sezione penale (presidente Fabrizio Malagnino) è stato ascoltato in videoconferenza da una località segreta, il “grande accusatore”, il collaboratore di giustizia Vincenzo Antonio Cianci, assistito dall’avvocato Sergio Luceri.

Il 36enne si è sottoposto all’esame del pm Carmen Ruggiero ed ha poi risposto alle domande del collegio difensivo, nel corso del controesame.

Ricordiamo che, nei mesi scorsi, una serie di nuove accuse, relative alla maxi inchiesta “Contatto” erano emerse dai verbali d’interrogatorio di Cianci. E nella mattinata di oggi, il collaboratore di giustizia ha ribadito sostanzialmente, quanto detto in precedenza, dinanzi agli inquirenti.

Cianci si è soffermato sui rapporti del clan di appartenenza con l’amministrazione comunale, all’epoca dei fatti.

Il pentito ha dichiarato di avere ricevuto la somma di 30mila euro per sostenere la candidatura di Paolo Solito e l’ex assessore alle politiche sociali, Luciano Biagio Magnolo. Inoltre, avrebbe ottenuto per interposta persona, la concessione di un ristorante da gestire attraverso un prestanome. Cianci si è anche soffermato sui rapporti con l’ormai ex sindaco, nel periodo in cui era alla guida dell’amministrazione comunale.

Questi avrebbe poi favorito alcuni suoi parenti nell’assegnazione di case popolari. Inoltre, il 33enne di Sogliano Cavour si sarebbe rivolto a lui, per il pagamento di bollette di gas, luce e spazzatura in favore di persone a lui vicine e per sussidi, anche in contanti, in favore di vari soggetti.

Il pentito ha poi parlato di agevolazioni ottenute per organizzare la “Sagra delle Friseddhe, Purpette e Vino” nel 2016, ottenendo anche la somma 15/16 mila euro dallo stesso sindaco. E ha poi riferito che per posizionare gli stand al di sotto del palco predisposto per i festeggiamenti della Notte della Taranta, non avrebbe pagato alcuna tassa di occupazione.

E poi, nei suddetti verbali, compaiono le accuse nei confronti dell’ex assessore alle politiche sociali, Luciano Biagio Magnolo. Questi gli avrebbe consegnato la somma di 5.000 euro (mai restituita), che Cianci avrebbe utilizzato per concedere prestiti ad usura a vari commercianti del posto. Il pentito ha sostenuto di essere a conoscenza che Magnolo e Solito inviavano il “pensiero” ai Coluccia (ritenuti dalla Procura a capo dell’associazione mafiosa smantellata con l’inchiesta “Contatto”) .

Il pentito ha dichiarato di essere stato affiliato al clan Coluccia e di avere avuto rapporti diretti con la suddetta famiglia. Ed in particolare, come riferito nel verbale, ha sostenuto che gestiva le attività di traffico degli stupefacenti e realizzava atti intimidatori.

Sul banco degli imputati, compare, tra gli altri, Luciano Biagio Magnolo, 41 anni di Sogliano Cavour, che è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e venne arrestato in occasione del blitz del settembre del 2017. Il politico soglianese, attraverso il proprio avvocato Giuseppe Bonsegna, ha sempre fermamente respinto ogni addebito.

Ed oggi in aula, il pentito Cianci rispondendo alle domande della difesa, ha riferito di avere avuto una discussione con lui, ma non di averlo picchiato, come aveva sostenuto in precedenza.

La prossima udienza si terrà il 16 febbraio, quando verranno sentiti altri testimoni.

Tra gli imputati compare anche Antonio Coluccia, 62 anni di Galatina. E poi, Sonia Murinu, 44enne di Sogliano Cavour; Rocco Stampete, 61enne di Corigliano; Antonio Rosario Nucida, 30enne di Galatina; Tamara De Simone, 45enne di Cutrofiano; Andrea Giannuzzo, 32enne di Cutrofiano. Sono assistiti dai legali: Michelangelo Gorgoni, Simone Viva, Ladislao Massari, David Alemanno, Luigi Greco.

L’ex sindaco di Sogliano Cavour, Paolo Solito, è invece indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. L’iscrizione nel registro degli indagati è stata comunicata dal pm Carmen Ruggiero nel corso di una scorsa udienza del processo. È assistito dall’avvocato Fritz Massa ed ha sempre sostenuto che si tratta di accuse che non hanno nessun fondamento.

Invece, dopo le pesanti condanne del maxi processo ”Contatto” con rito abbreviato di primo grado,sono arrivati molti sconti di pena, al termine dell’Appello. È stata invece confermata la condanna a 16 anni e 2 mesi per il collaboratore di giustizia Vincenzo Antonio Cianci, 34enne di Sogliano Cavour, che è diventata poi definitiva.

L’inchiesta

L’indagine coordinata dai pm Roberta Licci e Guglielmo Cataldi e condotta nel periodo che va dal febbraio 2013 al giugno 2016, dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Maglie, ha consentito di disarticolare un’associazione mafiosa facente capo al clan “Coluccia” di Noha-Galatina, operante nel territorio della Provincia di Lecce e, in particolare, nei comuni di: Sogliano Cavour, Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto, Castrignano de’ Greci, Melpignano, Soleto, Sternatia, Cursi, Castrì di Lecce, Martano, Otranto, Calimera, Muro Leccese e Cavallino.

Ricordiamo che a seguito dell’inchiesta “Contatto”, il Comune di Sogliano Cavour è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei Ministri e poi commissariata. Dopo le elezioni del settembre del 2020 è stato eletto il nuovo sindaco Giovanni Casarano.



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