Dimesso il 15enne di Trepuzzi investito da un’auto pirata, a casa gli amici lo ‘abbracciano’ con un regalo


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La paura è stata tanta. Anche perché in quei drammatici minuti dopo l’incidente stradale, in attesa dell’ambulanza del 118, era impossibile sapere quali fossero le conseguenze dell’urto contro l’auto “pirata” e della caduta a terra. La corsa all’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è arrivato in codice rosso, il ricovero nel reparto di neurochirugia e finalmente le dimissioni hanno permesso di tirare un sospiro di sollievo.

Il 15enne di Trepuzzi, investito da una Fiat Punto nera “scappata” dopo averlo travolto, è stato dimesso ed è tornato a casa. Una gioia per la famiglia, ma anche per gli amici dell’adolescente che, in attesa di riabbracciarlo, hanno organizzato una piccola “raccolta soldi” per compragli un regalo benaugurante dopo quello che aveva passato. La somma racimolata, anche grazie all’aiuto di alcuni conoscenti, ha superato le aspettative così i piccoli amici del ragazzo hanno comprato un cellulare e hanno messo i soldi restanti in una busta chiusa che gli hanno consegnato durante la sorpresa organizzata a pochi passi dalla sua abitazione. «Bentornato a casa» si legge nel biglietto.

L’incidente e la fuga dell’auto pirata

Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 20.00 quando un’auto ha travolto il ragazzo, lasciandolo per terra. Chi  si trovava al volante (uno “sconosciuto” al momento dei fatti) non si è fermato né per vedere se il 15enne stesse bene né per chiedere aiuto. Sono stati alcuni testimoni dell’accaduto ad attivare la macchina dei soccorsi. Gli stessi che hanno raccontato agli uomini in divisa di una Punto di colore nero scappata via.

L’anonimato è durato poco, fino al mattino, quando una 38enne del posto si è presentata in Caserma, accompagnata dal suo avvocato Antonio Savoia, per raccontare la sua versione dei fatti. Agli agenti ha detto di non essersi accorta di nulla, tranne di un rumore e di aver pensato di aver solo urtato lo specchietto retrovisore di un’altra macchina parcheggiata sulla strada dove è avvenuto l’incidente. Ha anche “spiegato” il motivo per cui non si era fermata: aveva la patente scaduta e la sua auto non aveva la copertura assicurativa.

Fuga e omissione di soccorso sono le accuse che le sono state contestate alla donna, ma le indagini per fare luce sull’accaduto sono tutt’altro che finite.