
Disposto il dissequestro delle somme di denaro relative alla società Tiemme Vacanze S.r.l. di Carmiano dell’imprenditore Pierluigi Mazzotta.
Il Tribunale del Riesame (presidente Carlo Cazzella), nelle scorse ore, ha accolto l’istanza della difesa, rappresentata dall’avvocato Francesco Vergine, che aveva impugnato il decreto di sequestro preventivo funzionale alla confisca obbligatoria e per equivalente, emesso dal Gup Alessandra Sermarini, nel maggio scorso.
Già in precedenza, il Riesame in diversa composizione (presidente Pietro Baffa), aveva accolto il ricorso dell’avvocato Francesco Vergine per l’imprenditore Pier Luigi Mazzotta, 54 anni, di Carmiano, poiché gli era stata restituita una parte del denaro, corrispondente a 36mila euro, presente sul conto corrente sequestrato.
Invece, il Riesame, sempre nel luglio scorso, ha confermato in gran parte, il sequestro di conti correnti della famiglia Mazzotta, nell’ambito di una presunta “frode carosello” ai danni della Regione Puglia. È stato. infatti, rigettato il ricorso della difesa per l’imprenditore ed ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, 53 anni di Carmiano e per i figli: Paride, 34 anni, attuale consigliere regionale di Forza Italia, Hermes, 28 anni, e Greta, 31 anni.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Paolo Spalluto, Andrea Sambati, Saverio Sticchi Damiani, Stefano De Francesco, Michele Bonsegna, Giuseppe Fornari, Alessandra De Pascalis, Roberto Eustachio Sisto, Francesco Morelli.
I legali potranno presentare ricorso in Cassazione.
Nel decreto del gup compare anche Luciana Quarta, 56enne, residente in provincia di Chieti, assistita dagli avvocati Luigi Covella e Giuliano Fina.
Le accuse
Le ipotesi accusatorie sono: truffa aggravata, autoriciclaggio e fatture false per operazioni inesistenti, nel periodo compreso tra il 2017 ed il 2019.
Nel decreto di sequestro, richiesto dal pm Donatina Buffelli ed eseguito dalla Guardia di Finanza, si fa riferimento, tra le altre cose, a presunti illeciti amministrativi, relativi al resort «Barone di mare» di Torre dell’Orso, anche se occorre precisare che la struttura è regolarmente aperta per la stagione estiva. Non solo, poiché si parla di altre cinque aziende (tra cui la Tiemme Vacanze S.r.l.), anch’esse regolarmente funzionanti.
Il procedimento penale è già dinanzi al giudice del dibattimento.
Ora si attendono gli sviluppi del processo.