Si presenta all’ufficio anagrafe per un cambio di residenza, ma con un documento non suo. Scattano i domiciliari

Singolare storia che ha portato all’arresto di una donna uruguaiana che è andata in giro per il mondo sotto falsa identità. Ora è ai domiciliari a Lecce.

Tutto parte da una segnalazione partita dall’ ufficio anagrafe del comune di Lecce dove è intervenuto personale della sezione volanti. Ad essere segnalata una donna che sembrava essere in possesso di un documento non suo.

Quando gli agenti sono arrivati sul posto, la signora si trovava nella sala d’attesa e si era presentata chiedendo un cambio di residenza. La donna ha esibito una carta di identità rilasciata al comune di Lecce nel 2013 con il nominativo di una donna nata a Montevideo (Uruguay) nel’61.

Il personale dell’ufficio ha riferito di aver ricevuto una segnalazione da parte del Consolato italiano di Montevideo in Uruguay secondo la quale l’utilizzatrice della carta di identità non era la vera titolare del documento. Proprio per questo motivo, nel 2018 avevano provveduto a cancellarla dall’anagrafe comunale, impedendo di fatto alla donna, presentatasi con il nominativo dell’altra persona, di effettuare il cambio di residenza dal comune di Lecce ad uno della provincia.

Uno degli agenti si è avvicinato alla signora in questione chiedendole di fornire le proprie generalità, ma la stessa confermava le generalità presenti sulla carta di identità esibita poco prima alla responsabile dell’Ufficio anagrafe.

Da qui, al fine di accertarne la reale identità, la donna è stata invitata a seguire gli operatori in Questura. A quel punto la signora, capendo che di lì a poco poteva essere smascherata, ha confessato di non essere chi sosteneva di essere poc’anzi, ma Anabella Beatriz Carratù Arijon, nata a Montevideo in Uruguay nel’61 e di aver utilizzato le generalità false dal suo ingresso in Italia, nel 2007, giorno in cui, entrando nel nostro Paese da Malpensa, era stata arrestata poichè trovata in possesso di 3 chili di cocaina.

La donna aveva affrontato anche le conseguenze giuridiche dell’arresto, non facendo mai menzione con nessuno di essersi appropriata di un’altra identità. Tuttavia, nel 2014 era rientrata nel suo paese di origine dove aveva richiesto ed ottenuto, con la sua vera identità, un passaporto e la carta di identità, documenti rilasciati entrambi dalle autorità uruguaiane e che erano presso il suo domicilio. Qui è stata accompagnata per prelevare i suoi veri documenti, oltre a una tessera sanitaria, un passaporto italiano e una patente di guida, tutti intestati all’altra donna uruguayana.

Da successivi accertamenti è emerso che il passaporto italiano intestato ad altra donna era stato denunciato in quanto provento di furto aggravato nel 2006 in Uruguay .

Dall’analisi del passaporto gli agenti hanno notato una correzione a penna della data di nascita con un timbro recante la scritta “Consolato d’Italia Montevideo”. Inoltre, nelle pagine seguenti vi erano diversi visti di ingresso in vari stati del sud America.

Inevitabilmente la donna è stata dichiarata in stato di arresto, con conseguente sequestro del passaporto intestato all’altra donna e utilizzato dall’odierna arrestata mediante la sostituzione della fotografia originale con una sua.

Sono stati sequestrati, inoltre, i documenti rilasciati dalle autorità italiane a seguito di esibizione del passaporto, ovvero la tessera sanitaria, la carta di identità rilasciata dal comune di Lecce e la patente di guida.

La signora di origini uruguaiane è stata veniva condotta agli arresti domiciliari con una serie di accuse: possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi; falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri; false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie e ricettazione.



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