Domenica di sangue nel Salento: 61enne investito da una moto, muore in ospedale


Condividi su

Un finale di settimana drammatico quello trascorso ieri nel territorio provinciale. Ben due incidenti stradali, tra cui uno dagli esiti tragici, che hanno macchiato di sangue il weekend salentino. Si tratta, in particolare, di ben due investimenti. Nel primo caso, la vittima non ce l’ha fatta; nel secondo, invece, il malcapitato rischierebbe addirittura di perdere un piede. Ma occorre ricostruire separatamente le due vicende per avere un quadro completo. Iniziando proprio da quello più grave, a Porto Cesareo. Qui Venerio Caione, un 61enne di Monteroni, stava gettando la spazzatura, trasportata da una cariola.

All’improvviso, una moto gli è piombata addosso. Nel dettaglio, Il sinistro è avvenuto intorno alle 19.00 di ieri sera, sulla strada S.P. 340 che collega Torre Lapillo con Porto Cesareo. Un 34enne, a bordo della sua moto Suzuki 600, stava guidando in direzione di Torre Lapillo, nei pressi del camping Porto Cesareo. Poi – ci riferiscono le forze dell'ordine – superando incautamente un‛autovettura che si era fermata per consentire l‛attraversamento di un pedone, ha determinato l'impatto. Lo scontro, da brividi, avrebbe provocato diverse ferite che, più avanti, risulteranno fatali. Immediata la chiamata al 118, dopodiché i sanitari  intervenuti hanno disposto il trasferimento urgente presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Giunto nel nosocomio intorno alle 20.15, e terminata una assidua battaglia tra la vita e la morte dentro il reparto di Rianimazione, alla fine è spirato intorno alle 23.30.

Non solo. Il centauro che si trovava a bordo del mezzo a due ruote è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Ha riportato diverse lesioni, tra cui la frattura delle ossa nasali. La sua prognosi è stata giudicata guaribile in 21 giorni. In ospedale i carabinieri hanno proceduto – con l‛ausilio dei medici – ad effettuare le analisi del sangue per verificare l‛eventuale assunzione di alcol e droghe. E qui la notizia: sarebbe risultato positivo ai cannabinoidi, agli oppiacei e alla cocaina. Peranto, su disposizione del PM di turno dott. Carducci, una volta dimesso, ha raggiunto il proprio domicilio in regime di arresto.

Sgomento pure per l’altro episodio – sebbene meno tragico – che vede come sfortunato protagonista un 42enne, investito sulla strada Squinzano-Casalabate

La dinamica del sinistro risulta ancora al vaglio dei militari squinzanesi, ma stando alle informazioni iniziali pare che lui – ora ricoverato presso il reparto di ortopedia del “Fazzi” – rischi seriamente di perdere un piede.